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Il Fondo strategico italiano e il Fondo sovrano del Qatar acquistano, per 165 milioni di euro, una quota del Gruppo Cremonini, rilevando il 28,4% di Inalca, società specializzata nella produzione di carni e prodotti trasformati dell’azienda emiliana

Arriva una joint-venture italo-araba che acquista una quota dei salumi e snack del Gruppo Cremonini: è quella tra il Fondo strategico italiano e il Fondo sovrano del Qatar che hanno investito attraverso la Iq Made in Italy Investment Company, circa 165 milioni di euro per rilevare il 28,4% di Inalca, la società di Cremonini specializzata nella produzione di carni bovine e prodotti trasformati a base di carne, salumi e snack. Il gruppo emiliano manterrà il controllo col 71,6%. L’investimento avverrà attraverso un aumento di capitale in Inalca per 115 milioni di euro e, per la parte residua di 50 milioni, attraverso l’acquisto di azioni della società possedute da Cremonini.
Inalca è un gruppo leader nella produzione di carne bovina in Europa e nella distribuzione alimentare all’estero, in particolare in Russia ed in numerosi Paesi africani. La distribuzione alimentare riguarda un’ampia gamma di prodotti (oltre 2.000), che includono articoli alimentari della tradizione locale, tipici del made in Italy. I proventi dell’aumento di capitale verranno utilizzati principalmente per la crescita organica e acquisizioni.
Inalca, grazie al supporto di Iq made in Italy, si posizionerà come catalizzatore per lo sviluppo della distribuzione di prodotti agroalimentari italiani all’estero, con l’obiettivo di promuovere in modo significativo il made in Italy alimentare. In futuro, oltre alla famiglia Cremonini, Fsi, Qatar Investment Authority e Kuwait Investment Authority (tramite Fsi Investimenti), l’azionariato di Inalca potrebbe essere allargato ad altri investitori internazionali in posizione di minoranza, al fine di rafforzare l’espansione della società all’estero.
Nel 2013, Inalca ha riportato ricavi per 1.559 milioni, un Ebitda di 124,9 milioni e un risultato netto di 20,6 milioni. I dipendenti sono 2.700, di cui circa 1.700 in Italia. Si stima che l’impatto occupazionale in Italia, includendo l’indotto, sia di 14.000 addetti.

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