02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Uscire dalla crisi puntando sui punti di forza dell’economia italiana, a partire dalle eccellenze dell’agroalimentare, settore in cui il Belpaese è al top: ecco la strada indicata dalla ricerca “L’Italia in 10 selfie” della Fondazione Symbola

Uscire dalla crisi puntando sui punti di forza dell’economia italiana, a partire dalle eccellenze dell’agroalimentare, settore in cui il Belpaese è al top sotto tanti punti di vista. È questa la strada indicata dalla ricerca “L’Italia in 10 selfie” della Fondazione Symbola, che inquadra comparti come la cultura, il turismo, l’industria meccanica, la green economy e, appunto, l’agroalimentare (www.symbola.net).

Tra i prodotti dell’agroalimentare italiano, come racconta lo studio, ben 23 non hanno rivali sui mercati internazionali. Dalla pasta ai pomodori e altri ortaggi, da aceto e olio a fagioli e ciliegie: tutti prodotti per i quali il Belpaese vanta le maggiori quote di mercato mondiale. E ce ne sono altri 54 per i quali9 siamo secondi o terzi. Nonostante la contraffazione e la concorrenza sleale dell’italian sounding, siamo sul podio nel commercio mondiale, insomma, per ben 77 prodotti. Siamo, inoltre, il Paese più forte per “prodotti distintivi”, con 269 prodotti Dop, Igp e Stg (a cui si aggiungo 4.816 specialità tradizionali regionali), seguiti a distanza da Francia (207) e Spagna (162). Nel settore vino, l’Italia conta su ben 332 Doc, 73 Docg e 118 Igt. E poi c’è il biologico, che ci vede primi in Europa per numero di imprese, tra i primi al mondo per superficie e tasso di crescita medio annuo.

E proprio il settore agroalimentare sarà al centro di Expo 2015 a Milano, e per il settore, come spiega al “Corriere della Sera” Ermete Realacci, presidente di Symbola, “è un’occasione incredibile per far emergere le eccellenze raccontate dal nostro rapporto, perché è chiaro che l’Italia deve fare l’Italia puntando sulla qualità e non sulla quantità, dove perderemmo la sfida. La crisi di batte con un’idea di futuro, con i migliori talenti ed energie, guardando il Paese, i territori, le comunità, le imprese con attenzione: con occhi diversi dalle agenzie di rating, senza rimanere prigionieri di pigrizie e preconcetti talvolta di importazione”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli