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Tra alta moda e cucina, ecco la couture “à la carte” della griffe Gattinoni, che ha presentato all’“Open Colonna”, regno dello chef Antonello Colonna, una collezione di 15 capi dedicati al cibo, come ricercati piatti di un menu internazionale

Non Solo Vino
Tra moda e cucina, ecco la sfilata di Gattinoni, 15 abiti dedicati al cibo, di scena a Roma in Open Colonna

“Si è gourmand quando si è artista o poeta” sosteneva Guy de Maupassant: e allora ecco la couture “à la carte” della griffe dell’alta moda Gattinoni, che ha presentato all’“Open Colonna”, regno dello chef Antonello Colonna, una collezione di 15 capi dedicati al cibo, come ricercati piatti di un menu internazionale. L’originale performance è stata messa in scena come un pranzo, con abiti primo piatto o dessert, indossati dalle modelle.
Guillermo Mariotto, direttore creativo della maison ha tradotto in fascino commestibile una cucina selezionata. Ha scelto tessuti, materiali, ricami e tagli che potessero interpretare un primo piatto di ravioli al vapore o una torta con meringhe. Nella “food couture” di Gattinoni, così, c’è una sinfonia di forme, profumi, sapori. Con il pane s’impastano copricapo a larghe falde, si ricamano su colli e scollature biscotti, salatini appena sfornati, glassati e cristallizzati. Lo smoking da sera ricorda quello di aristocratici matre come quelli di Downton Abbey, gli uncinetti spalmati in serigrafia e le lavorazioni a filet rievocano i pranzi del Gattopardo, quelle opere d’arte che si tramandano in Sicilia, di madre in figlia. Le ruote delle gonne richiamano gli origami giapponesi, l’artificio con cui si piegano e si dispiegano tovaglioli.
I colori sono mentholo, ribes, giallo olio d’oliva, cannella sfumata sui toni del caramello, nero liquirizia, rosa fraise, bianco panna glacé. E tra i gioielli le creazioni che Gianni De Benedittis by “futuroRemoto” ha ideato per la collezione Gattinoni, fiori e frutta, orecchini e parure di girasoli, bracciali di pane con pietre dure, collier-fourchette in platino che avvolgono preziosi spaghetti. Nel munu, tra i First course, i pantaloni panier a vita alta, con il bustier scolpito con spighe di grano, biscotti e salatini glassati e cristallizzati indossato dalla modella con cappello a calotta realizzato con farina di grano duro. Poi, Girasoli in texture jacquard per l’abito e il completo pantaloni dai toni e dai volumi energetici: trofie in fiori di zucca con gamberi al vapore.
L’abito di tulle sfumato sui toni dell’écru, del senape, del rosa ha la gonna realizzata con micro pannelli e panier laterale: è il Riso allo zafferano, agnello, pane azzimo, salsa allo yogurt. Con il Main Course, ecco l’abito da sera, con gonna a quadri sfumata sul color mentholo, dove ci sono oltre 3.000 micro geometrie lavorate a mano, applicate a mosaico. Il corpetto è ricamato a filo all’interno di un gioco di foglie e ribes, cannella e rosso acceso. Il riferimento è al Takoyaki (Giappone) pastella di farina di grano, polpo, cipollotti. L’abito da sera fatto di garze sovrapposte, sfumate sul verde olio d’oliva è il Rollè di vitello al latte con frittata, spinaci, erba cipollina. Tra i dessert i pantalone-panier di raso di organza, coloratissimo, t-shirt bianca ricamata con cristalli sulle maniche: è la Salade de fruits con sciroppo di amarena e panna o gelo d’anguria.

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