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Sull’Expo “si poteva fare di più. Doveva esserci più attenzione alle tematiche vere per cui l’abbiamo vinta. Ma qualcosa si è mosso”. Parole, a WineNews, del fondatore di Slow Food Carlo Petrini. “I contadini non ce la faranno da soli senza alleanze”

“Si poteva fare di più. Doveva esserci più attenzione alle tematiche vere per cui abbiamo vinto l’Expo, che riguardano questo sistema alimentare che genera sconquassi e sofferenze a larga parte dell’umanità e anche al Pianeta”. Parole sull’Expo2015, e a meno di due mesi dal suo inizio, del fondatore e presidente internazionale di Slow Food Carlo Petrini ai microfoni di WineNews (l’intervista su: http://www.winenews.tv/index.php?wnv=6181).
Un’Esposizione Universale ormai prossima al via, dove, “giustamente” dice Petrini si è puntato anche sull’aspetto commerciale, ma, “solo su questo è poco”. Ma, con l’“Expo delle Idee”, cuore pulsante della “Carta di Milano” con al centro, grazie anche al Ministero delle Politiche Agricole, i temi più importanti dell’evento (alla quale, lo scorso 7 febbraio a Milano, ha partecipato anche il patron di Slow Food, ndr) qualcosa si è mosso: “i tavoli organizzati dal Ministro Martina per riflettere sulle tematiche politiche, ambientali, produttive, ancorché tardivi - dice Petrini - sono un passo importante perché per la prima volta si è discusso della vera natura e delle vere questioni che riguardano questo sistema alimentare che fa acqua da tutte le parti e che ha bisogno di nuove riflessioni, paradigmi e visioni. Spero che quello che è iniziato giorni fa continui anche durante l’Expo”.
Ma la questione alimentare è profonda, e, come dice Petrini da tempo, se non si rimette al centro l’agricoltura, non più secondo le regole del libero mercato, ma difendendo le economie locali, non si va da nessuna parte. “Dobbiamo essere coscienti che se non si risolve questo problema di comunicazione ed educazione alimentare - dice il presidente di Slow Food a WineNews - abbiamo una situazione drammatica perché i nostri contadini non ce la faranno da soli se non trovano alleanze con i cittadini. E quando dico cittadini dico cittadini, non consumatori passivi: i cittadini hanno le potenzialità per condizionare le scelte in campo agricolo e condizionare quelle in campo politico, e per questo devono a tutti i costi diventare protagonisti assieme alla classe contadina”.
Un’alleanza che, come ha più volte detto Petrini nei suoi appelli ai Governi del mondo, passa anche da una maggiore attenzione per l’ambiente. “Un uso meno intensivo di pesticidi e fertilizzanti chimici - spiega indicando quello che possono fare i produttori - un ritorno a dinamiche più sostenibili nella buone pratiche, l’attenzione che tutti devono avere rispetto alle strutture di produzione come oggi sono configurate, avere molto a cuore che qualsiasi nostro atteggiamento deve essere responsabile e “durabile”: uso il termine alla francese perché all’italiana sostenibile ormai lo dicono tutti, e in pochi sanno che deriva da “sustain” il pedale del piano che prolunga il suono. Quindi ogni nostro atteggiamento deve essere in virtù di un prolungamento positivo delle nostre scelte”.

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