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L’Italia si prepara all’Expo, e Coldiretti fa i conti: attesi 8 milioni di visitatori stranieri in più, che spenderanno 5,9 miliardi di euro, di cui il 32% in prodotti alimentari, tra ristoranti e souvenir. Focus: così nascono i mercati di Traiano

Non solo Milano, ma l’Italia intera conta i giorni che la separano dall’inizio dell’Esposizione Universale e, dopo mesi vissuti in apnea, con i lavori che procedono più o meno speditamente verso la conclusione di tutti i padiglioni, crescono anche le aspettative di chi nell’Expo vede il trampolino definitivo per la ripresa economica del Belpaese. In Italia, infatti, sono attesi 8 milioni di visitatori stranieri in più, per un totale di 59 milioni di arrivi che, secondo la prima analisi Coldiretti sull’impatto economico dell’arrivo dei turisti stranieri per l’Expo 2015, genereranno una spesa stimata in 5,9 miliardi di euro. Il motore della presenza dei turisti stranieri in Italia per l’Expo, ovviamente, sarà l’agroalimentare made in Italy, che si traduce in occasioni per mangiare fuori, ma anche nell’acquisto di souvenir del gusto. La spesa media per arrivo è stimata in 675 euro ed è destinata per un terzo (32%) all’acquisto di prodotti alimentari o ai pasti consumati in ristoranti, trattorie o pizzerie.
Nel dettaglio, il 18% delle spese sostenute da turisti stranieri nel corso del soggiorno in Italia per l’Expo sono riconducibili ai pasti consumati in ristoranti, pizzerie, bar, caffè e rosticcerie per un totale di oltre un miliardo di euro, ai quali vanno aggiunti 750 milioni di euro riconducibili all’agroalimentare per acquisti in supermercati e negozi di prodotti tipici locali che pesano per il 14%. L’acquisto di prodotti tipici come ricordo della permanenza in Italia per l’Expo è favorita dalle molteplici occasioni di valorizzazione dei prodotti locali, avviate lungo tutta la penisola, con percorsi enogastronomici, città del gusto, mercati degli agricoltori, feste e sagre di ogni tipo.
Tra le altre voci di spesa significative ci sono quelle per l’alloggio e i trasporti, che assorbono il 25% del budget disponibile, per un totale stimato in 1,35 miliardi, anche per effetto dei rincari che si sono verificati attorno all’area espositiva e quelle nell’acquisto di abiti, calzature ed altri oggetti di manifattura, per un importo di oltre 1,3 miliardi, pari al 24%. Più contenute le spese per attività culturali, ricreative e di intrattenimento svolte durante il soggiorno in Italia, per una cifra che supera i 900 milioni (17%).
Particolarmente significativa è la distribuzione geografica della spesa, condizionata dalle destinazioni che sono molteplici per la stragrande maggioranza degli arrivi. Milano, Venezia, Firenze, Roma e Napoli sono tra le tappe irrinunciabili, ma non manca la richiesta di percorsi alternativi alla scoperta delle produzioni alimentari tipiche, dalle campagne toscane a quelle piemontesi, dall’Emilia alla Puglia fino in Sicilia, dove il buon cibo viene abbinato al mare.
“L’ Expo - ha detto il presidente Coldiretti, Roberto Moncalvo - avrà veramente successo solo se sapremo create le condizioni per prolungare il soggiorno dei visitatori stranieri al di fuori della area espositiva di Milano con nuove attrazioni lungo tutta la Penisola nelle città e nelle campagne. L’Italia può contare su un sistema di quasi ventunmila agriturismi, quasi diecimila fattorie e mercati degli agricoltori dove poter acquistare prodotti genuini direttamente dal produttore, ma anche su iniziative ad hoc per lasciare della permanenza in Italia un ricordo indimenticabile”.

Focus - La riapertura degli antichi mercati di Traiano per l’Expo
Dopo quasi 2 millenni, per l’Expo, riaprono gli antichi mercati di Traiano del porto di Civitavecchia, con il Terminal del Gusto di Campagna Amica che avrà il compito di accogliere i turisti croceristi e passeggeri in transito sui traghetti per le isole maggiori ed in arrivo nella Capitale. In un’area di mille e cinquecento metri quadri, ricca di opere di grande interesse storico e culturale, riprendono vita i vecchi magazzini di Papa Urbano VIII, nonché gli ancor più antichi mercati di Traiano, fondatore della città nel 107 d.C., nasce uno spazio multifunzionale per la commercializzazione dei prodotti e delle eccellenze dell’agroalimentare “made in Italy”, che verrà integrato da un servizio di accoglienza e ristorazione grazie ad una rete composta da 61 imprese nazionali e cooperative aderenti a Uecoop che hanno deciso di investire sul futuro.
Il “Terminal del Gusto” nel porto di Civitavecchia, in Località Calata Principe Tommaso di Savoia, è stato presentato con la firma dell’accordo con Port Mobility, per dare l’opportunità a 7 milioni di utenti portuali di trovare una location specializzata, dai test food alla scuola di cucina, fino a dei percorsi culinari tesi alla conoscenza del made in Italy. Una location dove, al di là della vendita dei prodotti, verranno esaltate le bellezze artistiche, archeologiche e culturali che il sito offre: una chiesa di epoca romana, una fonte battesimale e una esplosione di muri in opus reticolatum in perfetto stato di conservazione, tutto ascritto all’epoca dell’Impero di Traiano, uno dei più grandi Imperatori della storia romana e fondatore della città di Civitavecchia. Il progetto nasce per rispondere alla domanda crescente soprattutto tra i turisti di una nuova offerta alimentare fondata sui valori della distintività territoriale, della sostenibilità ambientale, della tracciabilità del prodotto e del rapporto diretto tra produttori e consumatori.
Alla vendita in senso stretto (supportata anche dall’e-commerce) verranno affiancati i servizi turistici ed enogastronomici, dove tradizioni artigianali e specificità dei territori saranno centrali. Si va così dalla ristorazione alla scuola di cucina ai laboratori didattici, dagli eventi a tema agli show cooking alla food experience con percorsi tematici ma anche un punto di informazione turistica, con la partnership di Tour e Cruise operator.

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