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Ci sono pezzi, nella storia della musica, che nascono per avere vita propria, e poi diventano veri e propri “inni”. E se succedesse anche a “NO O.G.M. la terra è nostra!” di Luca Bassanese (con Stefano Benni e Jacopo Fo’)? Magari con Slow Food ...

Ci sono pezzi, nella storia della musica, che nascono per avere vita propria, e poi diventano veri e propri “inni”. Un caso celebre, tanto per citarne uno, è “We are the champions” dei Queen, pezzo del 1977, per anni brano di chiusura ufficiale della premiazione della squadra vincitrice della Coppa dei Campioni (oggi Champions League) dell’Uefa. E chissà che, in tutt’altro settore, la storia non si ripeta con “NO O.G.M. la terra è nostra!”, (https://youtu.be/SyXrKXhIsfE) pezzo di Luca Bassanese, cantante vicentino ben conosciuto per il suo impegno sociale e ambientalista, realizzato con il contributo dello scrittore Stefano Benni e di Jacopo Fo’, nell’album “Quando piove tutti cercano riparo tranne gli alberi che hanno altro a cui pensare”, pubblicato da Buenaonda. Un inno alla terra, intonato insieme al “Coro delle Mondine di Bentivoglio”, che già dalle prime parole chiarisce il suo intento: “Pazzi sono gli uomini / che giocano a modificare / millenni di vita sul pianeta / biotecnologia industriale... / Togliete le mani dalla terra / la terra non è vostra / giù le mani dalla terra / giù le vostre mani!”. Parole che, per dirne una, sembrano scritte da “Slow Food”. Che l’associazione fondata da Carlin Petrini abbia trovato il suo nuovo inno?

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