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La nutraceutica è la scienza che studia gli effetti benefici del cibo sulla salute. Ma anche il leitmotiv con cui la Regione Toscana si presenta a Expo, l’11 maggio, annunciando la nascita del Primo Centro italiano di Ricerca all’Università di Pisa

È una terra del buon vivere, com’è nota in tutto il mondo la Toscana, perché la qualità delle sue produzioni è legata a doppio filo anche alla buona salute. Motivo per cui la nutraceutica, la scienza che studia gli effetti benefici del cibo sulla salute, è tra i leitmotiv con cui la Regione Toscana si presenta all’Expo 2015 (dove è presente fino al 28 maggio), in linea con le tematiche dell’Esposizione Universale legate al cibo sicuro e di qualità, e per aumentare la consapevolezza dei consumatori riguardo al valore nutrizionale e salutistico dei vari tipi di alimenti e come questi siano in grado di prevenire diverse patologie, tra cui malattie cardiovascolari, malattie metaboliche, patologie infiammatorie, cancro. Ma soprattutto, per annunciare la nascita, proprio in Toscana, del Primo Centro italiano di Ricerca sulla Nutraceutica dell’Università di Pisa, insieme agli ultimi risultati ottenuti in questo campo. L’appuntamento è l’11 maggio, nel Padiglione Italia, a Milano.
In particolare, nell’incontro promosso dalla Regione Toscana a Expo, saranno illustrati i risultati di studi recenti sul ruolo dei folati nella dieta, in particolare in relazione a determinate tipologie di cancro, ma anche in relazione a malattie neurodegenerative e cardiovascolari. E quante volte è capitato di sentirsi dire dal medico di avere il colesterolo alto e, quindi, di eliminare o ridurre latte e formaggi? Tra i suoi risultati, la ricerca scientifica nel campo della nutraceutica ha contribuito a svelare nuove proprietà funzionali legate alla componente solitamente più discussa dei formaggi: quella lipidica. L’assunzione di pecorino, tra le principali produzioni toscane, da parte di un campione di soggetti ha indotto una diminuzione del colesterolo. Allo stesso tempo si è verificata una diminuzione significativa della produzione di endocannabinoidi, molecole ritenute molto importanti nello sviluppo di patologie legate alla sindrome metabolica e all’obesità. Infine, le risposte alle domande perché sta così tanto diffondendosi la moda gluten-free? Quando si è veramente intolleranti al glutine? Recenti studi hanno prodotto dei risultati controversi, facendo emergere il ruolo dell’effetto nocebo, mentre l’effetto glutine-specifico è stato osservato in una assoluta minoranza di pazienti. Ad intervenire, saranno tra gli altri, Manuela Giovannetti, direttore del Centro di Ricerca Nutrafood-Nutraceutica e alimentazione per la salute dell’Università di Pisa, Lucia Migliore, del Centro Nutrafood e del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in medicina e chirurgia dell’Università di Pisa, Marcello Mele, del Centro Nutrafood e del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, e Santino Marchi, del Centro Nutrafood e del Dipartimento di Ricerca Transazionale e delle Nuove Tecnologie in medicina e Chirurgia; Maria Gloria Mumolo, Azienda Ospedaliera universitaria Pisana.
Info: www.expotuscany.it

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