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Caos Xylella, il Tar del Lazio, sospende lo stato di emergenza per la diffusione in Puglia del batterio, e il Piano d’intervento previsto per fronteggiare il rischio fitosanitario. E rientra l’allarme, dopo le analisi, per un caso sospetto in Liguria

La Xylella fastidiosa che sta devastando gli olivi di Puglia rischia di generare una vera propria psicosi. Il Tar del Lazio, riporta l’Ansa ha sospeso la dichiarazione dello stato di emergenza per la diffusione in Puglia del batterio, e il Piano d’intervento previsto per fronteggiare il rischio fitosanitario, accogliendo di fatto e richieste di associazioni, cooperative e aziende vivaistiche pugliesi, che non hanno mai abbandonato i picchetti intorno agli oliveti, contro un piano che per precauzione prevedeva l’eradicazione anche delle piante sane ma entro i 100 metri di distanza da esemplari contagiati dal batterio.
Il Tar del Lazio specifica, però, anche che il piano di emergenza dovrà essere rimodulato alla luce della “Decisione di esecuzione” presa dalla Commissione Europea il 28 aprile. Nell’ultima riunione del Comitato Fitosanitario Permanente dell’Unione Europea (tenuta il 27 e 28 aprile), infatti, sono state prese misure più restrittive rispetto al passato, che dovranno essere pubblicate nell’arco di un mese: in seguito alla pubblicazione, il piano del Commissario Silletti dovrà essere riformulato per essere in linea con le prescrizioni dell’Unione Europea. Dunque, per i giudici amministrativi, è allo stato inutile mettere in pratica atti che “hanno un orizzonte temporale esiguo”.
Poche ore prima, invece, era scattato l’allarme per un caso sospetto in Liguria (peraltro in una pianta in vivaio proveniente dalla Toscana), poi rientrato dopo le analisi che hanno escluso la patologia. Lo ha reso noto Enrico Brivio, portavoce della Commissione Ue per la Salute e l’Ambiente.
Per Francesco Mati, presidente del Distretto Vivaistico ornamentale Pistoiese, “sta nascendo un allarmismo un po’ eccessivo su una malattia che è molto meno virulenta e molto meno problematica di come è apparsa sulla stampa e in televisione in questi giorni. In Puglia ci sono state piante ammalate, ma stiamo parlando di un territorio di sei ettari messo sotto osservazione su qualche migliaia di ettari coltivati a olivo. Lo stesso discorso vale per Pistoia. Pistoia è da mesi che ha attivato tutta una serie di osservatori, tutta una serie di analisi, tutta una serie di attenzioni, nei confronti non solo della Xylella, ma di molte patologie che arrivano “grazie” alla globalizzazione. Allora prima di lanciare un allarmismo occorre un’analisi circostanziata del fenomeno: che pianta è, da dove è arrivata e fare un discorso a ritroso, ma prima di lanciare un allarmismo su un distretto vivaistico così importante come quello di Pistoia occorre avere dei dati alla mano ben precisi”.

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