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Expo è l’occasione per guardare al futuro. Tanto che a Lodi è nato “Demo Field”, il campo dell’agricoltura del futuro. Con una collina di colture di pianura, un frutteto resistente alle malattie, una serra di pomodori e fragole coltivati fuori suolo

Non Solo Vino
Il campo del futuro al Parco di Lodi

L’Expo è l’occasione per guardare al futuro del cibo, nelle parole, ma anche nei fatti. Tanto che a Lodi è nato un vero e proprio campo dimostrativo, dove si sperimenta l’agricoltura del futuro per nutrire il pianeta in modo sostenibile: si chiama “Demo Field: Agriculture of Tomorrow” (www.demofield.it), è grande poco più di un ettaro, è composto da una collinetta artificiale, da un frutteto e da una serra, e vi si sperimentano tecniche innovative per produrre di più con meno, per soddisfare i bisogni di una popolazione in crescita preservando le risorse del pianeta, tra irrigazione a goccia, coltivazione di ortofrutta fuori suolo, selezione delle piante per ridurre i trattamenti chimici, e non solo. Un vero e proprio campo del futuro, che fa parte di Lodi2015, progetto promosso nel territorio per l’Expo (www.lodi2015.it).
Alta 4 metri e con una pendenza del 20%, sulla collina del Demo Field sono coltivate colture tipicamente di pianura (mais, riso, sorgo e soia). Questo è possibile grazie all’uso dell’irrigazione a goccia che permette, sfruttando la pendenza naturale della collina, di distribuire l’acqua per semplice gravità, dopo averla attinta attraverso la pompa idraulica solare. Grazie a questo semplice e ingegnoso sistema è possibile produrre di più risparmiando fino al 40% d’acqua e riducendo in modo significativo l’impatto ambientale. Accanto ai cereali anche, lupino, luppolo e pomodoro da industria, tutti coltivati con irrigazione a goccia. Per rappresentare il frutteto, invece, il Demo Field ha scelto il melo, una specie apprezzata, ma che richiede molta chimica per essere coltivata. Le oltre 300 piante presenti nel campo dimostrativo sono state selezionate per la loro resistenza alla principale malattia del melo: la ticchiolatura. Grazie a questa resistenza si riesce a ridurre anche a meno della metà il numero di trattamenti. Infine, nella serra di 500 metri quadrati trovano spazio pomodori e fragole coltivate fuori suolo, un sistema che consente di risparmiare acqua, terra e chimica raggiungendo produzioni anche superiori a quelle tradizionali.
“A mezz’ora di distanza da Expo 2015 offriamo una dimostrazione concreta di come si possa produrre cibo sano e sufficiente con un’agricoltura sostenibile”, ha spiegato Gianluca Carenzo, dg del Ptp - Science Park di Lodi di fronte al quale sorge il “Demo Field: Agriculture of Tomorrow”.“Se la sfida lanciata dall’Esposizione milanese è di “Nutrire il Pianeta” - ha aggiunto Antonio Boselli, delegato per Expo di Confagricoltura - è necessario partire dalla terra, per avere cibo sano e sufficiente, ma soprattutto sostenibile, ed è questo che fa Demo Field”.
Il campo dimostrativo infatti - nato con Lodi2015, iniziativa di Comune, Provincia e Camera di Commercio di Lodi, Parco Tecnologico Padano, Cnr-Consiglio Nazionale delle Ricerche, Cra e Università degli Studi di Milano-La Statale, insieme a 20 aziende private, e presentato con Commissariato Italia Expo Milano 2015 - parte dall’acqua per promuovere la sostenibilità attraverso l’irrigazione a goccia combinata alla fertilizzazione (fertirrigazione), permettendo così di coltivare anche terreni finora difficili o impossibili da sfruttare soprattutto per i cereali. Ad abbassare ulteriormente l’impatto ambientale vi è l’abbandono dell’energia fossile per quella solare che governa, attraverso delle pompe, la distribuzione dell’acqua e dei fertilizzanti per ogni coltura.
“Quella del risparmio idrico è una delle principali sfide che si prospettano per l’agricoltura di domani, e l’irrigazione a goccia - ha spiegato Luca Olcese, managing director di Netafim Italia, azienda israeliana presente anche nel padiglione Israele a Expo, impegnata a diffondere questo tipo di irrigazione - permette di risparmiare fino al 40% dell’acqua utilizzata in agricoltura: questo tipo di tecnologia risulta quindi una valida risposta alle sfide globali di scarsità di cibo, acqua e terre coltivabili, garantendo rese più elevate e l’ottimizzazione delle risorse”. “La tecnologia agricola israeliana è molto avanzata - ha aggiunto Elazar Cohen, commissario del Padiglione di Israele ad Expo - e poiché a sfide globali bisogna rispondere con la collaborazione scientifica e tecnologia tra i Paesi, siamo ben lieti di collaborare con l’Italia ed altri Paesi, nello spirito di Expo 2015”.
Sulle tecniche di selezione di ortofrutta per ridurre l’impiego della chimica, Marica Soattin, general manager Civ, ha spiegato che la sua azienda“in considerazione della sempre più crescente attenzione al rispetto dell’ambiente da parte dei produttori e dei consumatori, si presenta in Agriculture of Tomorrow con varietà di mele e fragole di preziosa qualità e innovative grazie alla loro naturale resistenza e tolleranza alle più note malattie fungine che affliggono le colture, associando produttività, gusto e rispetto per l’ambiente poiché richiedono bassi input produttivi e minori trattamenti chimici per il controllo delle malattie”.
Con il Demo Field, ha detto Francesco Scrano, head of Customer Marketing di Syngenta Italia, “vogliamo dimostrare concretamente come si possa contribuire al fabbisogno alimentare in modo sostenibile, anche in presenza di aree marginali o con risorse limitate, grazie alla combinazione della migliore genetica con strumenti innovativi per la gestione delle colture, sia in pieno campo sia in ambiente protetto. Il nostro contributo alle varie piattaforme produttive e tecnologiche, spazia dalla coltivazione del mais e del sorgo a quella del pomodoro da industria e da consumo fresco, alla protezione del frutteto e al sostegno alla biodiversità con l’iniziativa Operation Pollinator”. “Nel Demo Field si è partiti da zero - ha concluso Franco Citron, ad di Manni Energy, sulle possibili applicazioni delle tecniche applicate al campo del futuro - sviluppando tecnologie, basate su sistemi di pompaggio alimentati dal solare, in grado di rendere disponibile l’acqua anche in zone poco accessibili e non elettrificate, e di farlo a costi ridotti”.

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