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Dalla firma della “Carta di Milano” al “Food Revolution Day” il 15 maggio, lo chef Uk Jamie Oliver ancora in prima linea per l’educazione alimentare dei bambini, la sensibilizzazione al cibo sano e la lotta all’obesità in tutto il mondo

Non Solo Vino
Jamie Oliver

Con il suo impegno ha spinto le scuole Uk a migliorare nettamente, negli anni, la qualità del cibo servito nelle mense scolastiche. Non poteva mancare, dunque, da parte del celeberrimo chef Jamie Oliver, la firma della “Carta di Milano”, quella che è già stata definita “l’eredità immateriale di Expo”, e che impegna Governi e società civile sul temi dell’accesso al cibo sano per tutti nel mondo (e già firmata da oltre 100.000 persone, come annunciato dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina).
Una firma arrivata anche in vista del “Food Revolution Day” il 15 maggio, momento topico della campagna lanciata da Oliver per “creare un movimento forte e sostenibile per educare ogni bambino al cibo, ispirare le famiglie a cucinare e spingere la gente a combattere l’obesità”, spiega lo stesso Oliver su www.foodrevolutionday.com.
“È diritto di ogni bambino essere nutrito in modo corretto ed educato al cibo, alla sua origine e a come questo influisca sul fisico. Ma questo può accadere soltanto se rettifichiamo la confusione in cui oggi si trova il sistema alimentare globale” spiega Oliver in una intervista rilasciata a “La Gazzetta dello Sport”.
Da qui una lunga petizione ai leader del G20 dove si chiede che l’educazione alimentare venga resa obbligatoria nelle scuole dei rispettivi paesi, come base per la formazione a corretti stili di vita. Petizione che ha trovato adesioni importanti come quella della Barilla Center Food & Nutrition, presieduta da Guido Barilla.

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