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Il debutto della Chiesa a Expo oggi nell’“Expo Day” dedicato alla Caritas e alla sicurezza alimentare. Bressan, presidente Caritas Italia: “cibo, prima cosa che Dio dà all’uomo, non si può negare”. Martina: “presenza Caritas rafforza contenuti Expo”

I problemi legati al cibo non li ha portati la modernità. “Appena l’umanità ha cominciato ad esistere e necessariamente a mangiare, oltre a ricavarne un immenso piacere, sono anche iniziati i guai. Il Titano Crono che mangiava i suoi figli come lo vogliamo classificare? Tra i bulimici o lo vogliamo indirizzare per una cura del reflusso gastro esofageo? Se volete sapere quanto sia importante mangiare bene, dovete consultare la Bibbia. Se non rischiassi la scomunica, potrei dire che è il primo e più gran libro di cucina mai scritto: è lunga 2.577 pagine, e, pensate, a pagina tre, noi uomini siamo già rovinati. E per colpa di chi? Di una mela. Probabilmente una renetta. Ecco perché i bambini fanno fatica a mangiare la frutta e la verdura: conservano un ricordo atavico di quando stavamo in Paradiso a non far niente ... Fateci caso nella Bibbia, quando c’è di mezzo il cibo l’uomo fa arrabbiare il Padre Eterno o litiga con i suoi simili”. Così, nell’ironico monologo “Abbuffata divina” il comico Giacomo Poretti, del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, ieri sera in Piazza Duomo a Milano, nella serata di preghiera e arte, con attori, cantanti, e non solo, promossa dalla Diocesi di Milano con il Cardinale Ettore Scola e Caritas Internationalis, prologo al debutto della Chiesa all’Expo 2015, nell’Expo Day, che si è celebrato oggi all’Esposizione, dedicato alla Caritas e al tema della sicurezza alimentare.

Nell’Expo Day di fronte a personalità religiose, civili, istituzioni internazionali ed ai rappresentanti delle Caritas di tutto il mondo, sono stati illustrati i risultati della Campagna Mondiale “Una sola famiglia umana. Cibo per tutti” inaugurata da Papa Francesco nel dicembre 2013, e si è parlato di lotta alla fame come questione politica e morale. “Il cibo è esigenza e diritto primario, è la prima cosa che dà Dio all’uomo, è al centro della richiesta del Padre Nostro - ha detto Monsignor Luigi Bressan, presidente Caritas Italiana - il cibo non si può negare per questioni religiose, politiche, militari. Non si può affamare per interessi”.

Proprio i conflitti, accanto ai cambiamenti climatici, sono i fattori dell’insufficienza alimentare, ha sottolineato Simona Beretta, Consultore del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. E tre, per la Caritas, le cause dell’insicurezza alimentare: l’impatto dei cambiamenti climatici, la bassa produttività agricola soprattutto per i piccoli agricoltori, e la mancanza di risorse: terra, sementi e prestiti. “Il 90% delle aziende nel mondo sono a conduzione familiare, pari a circa il 70-80% dei prodotti alimentari prodotti nel mondo - ha spiegato Laura Lorenzo, International Relations and European Desk del World Rural Forum - è fondamentale rafforzare le organizzazioni dei piccoli agricoltori e che siano in grado di fare pressioni sui governi”.

Per questo, ha detto il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga, presidente uscente Caritas Internationalis, “faccio appello ai governanti e all’Onu, a Ban Ki-moon, di promuovere una sessione speciale su diritto al cibo”, e, per questo, ha ricordato Michel Roy, segretario generale di Caritas Internationalis, “stiamo chiedendo a tutti i governi di dotarsi di una legge per garantire accesso al cibo per tutti”.

“La presenza ad Expo dei 174 delegati delle Caritas attive in 85 Paesi rafforza il dibattito sui contenuti di questa Esposizione e la potenza del suo messaggio nel mondo - ha sottolineato il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina - Il cibo è un diritto e la lotta alla fame un dovere dei Governi. Proprio questo è uno dei pilastri della Carta di Milano”. Dentro la quale, ha ricordato Bressan, la Caritas c’è “per accendere un cambiamento sugli stili di vita”.

“Come si evince dal rapporto Caritas - ha aggiunto Martina - è inoltre fondamentale il sostegno all’agricoltura per garantire l’accesso al cibo sano, sicuro e sufficiente. 50 milioni di cittadini Ue soffrono di povertà alimentare, 8 milioni solo in Italia”. E, a proposito della presenza della Caritas a Expo, “un’altra bella esperienza è il Refettorio Ambrosiano, nato proprio per Expo e che resterà come patrimonio della città (l’ex teatro degli anni ’30, ristrutturato, grazie anche anche all’intuizione di dello chef Massimo Bottura e Davide Rampello, dove gli chef cucinano per i bisognosi gli ingredienti in surplus provenienti dai padiglioni di Expo, ndr). Chiudere gli occhi davanti al paradosso dell’abbondanza non è una condizione più tollerabile. Che ruolo vogliono giocare l’Italia e l’Europa? Abbiamo degli imperativi precisi in vista dell’aggiornamento degli obiettivi del Millennio di fine anno, ed Expo può davvero contribuire a rimettere al centro dell’attenzione la sfida alimentare globale”.

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