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Più controlli alle frontiere, indennizzi agli agricoltori e potenziamento della ricerca: ecco i punti principali della risoluzione comune sulla Xylella approvata a larga maggioranza dal Parlamento Ue. De Castro: “aiuto concreto per gli agricoltori”

Maggiori controlli alle frontiere, indennizzi agli agricoltori e potenziamento della ricerca. Sono questi i tre punti principali della risoluzione comune sulla Xylella fastidiosa approvata oggi a larga maggioranza dal Parlamento Ue, e firmata da Popolari, Socialisti e Democratici, Conservatori e Liberaldemocratici. Strasburgo, inoltre, chiede alla Commissione e agli Stati membri di sviluppare “campagne di informazione” e creare un “sistema di allerta”.

Tra i promotori, c’è l’eurodeputato ed ex Ministro dell’Agricoltura Paolo De Castro, che ha spiegato il contenuto della proposta: “alla Commissione Ue chiediamo di rafforzare la decisione del 28 aprile con un più forte controllo delle frontiere Ue, visto che non siamo stati capaci di intercettare il batterio”. Ma, come detto, Strasburgo chiede anche “più attenzione alla ricerca”, con maggiori fondi per scoprire come contrastare la Xylella fastidiosa, e “aiuti agli agricoltori, che, spiega De Castro, “non hanno alcuna colpa, stanno pagando conseguenze di danni e costi aggiuntivi: per loro vogliamo un aiuto concreto”. E ancora, viene richiesta l’adozione di misure più efficaci per ostacolare la diffusione del patogeno, anche finanziando gli istituti di ricerca sia per migliorare la conoscenza di questo batterio sia per comprendere con certezza l’agente che causa la morte degli ulivi.

Sulla battaglia per il contenimento, De Castro considera “molto dure le decisioni sugli abbattimenti prese dal Consiglio Ue, ma vanno applicate, ed in maniera molto seria, dando anche la possibilità in zone in cui bisogna convivere, come nella Provincia di Lecce, di contenere l’espansione del vettore con le buone pratiche agricole, non con la chimica”. Dove il batterio ha già fatto capolino molti anni fa, si combatte così, come ha ricordato l’europarlamentare. “Gli Usa - conclude De Castro - investono 40-45 milioni di dollari all’anno da decenni per sconfiggere la xylella, è ambizioso pensare che in pochi mesi o in pochi anni la Ue possa dare una risposta”. Al tempo stesso, assicura, “agendo sull’insetto vettore si può limitare del 90-95% la propagazione del batterio”.

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