Entra nel vivo “Festa a Vico”, l’evento della Costiera Sorrentina, ideato dallo chef Gennaro Esposito, che mette insieme tante star della cucina italiana per raccogliere fondi in beneficenza. “Non un tributo all’edonismo gastronomico imperante”

Entra nel vivo “Festa a Vico”, l’evento ideato dallo chef Gennaro Esposito, che trasforma Vico Equense, nella costiera sorrentina, nella capitale della ristorazione italiana, grazie all’affluenza di tanti chef uniti per raccogliere fondi a favore di associazioni benefiche (www.festavico.com,7-9 giugno).
L’evento, non è un tributo all’edonismo gastronomico imperante - fanno sapere gli organizzatori - i piatti proposti sono pezzi di storie di vita, che parlano il linguaggio del quotidiano, una composta di gesti e di stati d’animo che poco hanno a che fare con tutte le retoriche che svolazzano intorno all’agroalimentare. E, poiché si tratta di una festa, ci piace pensarla come un bus con decine di autisti e centinaia di passeggeri che invadono spiagge, piazze e vicoli di questo tratto di Costiera Sorrentina”.
Dopo l’inaugurazione, dove gli chef hanno “invaso” le stradine del centro storico, oggi è di scena la “Cena di Beneficenza” al Castello Giusso, dove, da Andrea Berton a Massimo Bottura, da Chicco Cerea a Pino Cuttaia, da Giancarlo Perbellini a Davide Oldani, da Davide Scabin a Mauro Uliassi, a Gennaro Esposito (per citarne alcuni), 20 grandi cuochi si metteranno ai fornelli per sostenere il “Progetto Uta, il respiro della vita”, per dotare il nuovo Reparto di Patologia Neonatale dell’Ospedale Pediatrico Santobono Pausilipon di Napoli di un’Unità di Trattamento dell’aria per ambienti clinici di complessità acuta e il progetto “Insieme per le Donne” per l’acquisizione di tecnologie ad ultrasuoni di ultima generazione per il reparto di senologia.
L’evento che chiuderà domani “Festa a Vico” è “La notte delle stelle” di scena sul Lungomare Marina d’Equa di Seiano: l’appuntamento è dedicato allo street food di alta qualità con i piatti di 100 chef stellati e la pizza dei maestri pizzaioli”.