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C’è già chi l’ha ribattezzata la “first lady di Expo”, impegnata attivamente a promuovere la sana alimentazione. La visita di Michelle Obama domani a Expo è un avvenimento. Da Cameron a Hollande, la diplomazia a Expo (e Agnese Renzi va da Ferrero …)

Non Solo Vino
Agnese Renzi si concede una crepe alla Nutella ad Expo

C’è già chi l’ha ribattezzata la “first lady di Expo”, ambasciatrice e attiva interprete del suo tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” con la sua campagna “Let’s move”, contro l’obesità infantile attraverso lo sport e il movimento e una corretta alimentazione, che la vede impegnata già da cinque anni in un Paese come gli Usa, dove il paradosso tra il cibo in eccesso ed i prodotti a basso costo dei fast fast è duro a morire. Ecco perché la visita di Michelle Obama domani all’Expo è un avvenimento: dopo le visite del presidente russo Vladimir Putin e del primo Ministro spagnolo Mariano Rajoy, quella di oggi del Premier britannico David Cameron (con al centro libero scambio ed economie aperte per vincere la sfida della povertà) e l’arrivo domenica del presidente francese François Hollande, con gli incontri con il Premier Matteo Renzi, che fanno di Expo una piattaforma diplomatica, non vi sono dubbi che la first lady americana sarà a Expo per parlare di cibo.

Ad accompagnarla, la stretta dell’amministrazione Obama sui grassi killer che ogni anno uccidono migliaia di americani (la Food and Drug Administration vuole vietare alle aziende alimentari l’uso dei grassi insaturi artificiali nell’arco di tre anni, perchè ritenuti una grave minaccia per la salute), e domani all’Esposizione, Agnese Renzi, che, a proposito di diplomazia, oggi in un fuori programma si è concessa una crepe alla Nutella allo spazio Ferrero da Eataly a Expo accolta da Oscar Farinetti, dopo l’attacco di ieri alla più famosa delle creme spalmabili da parte del Ministro francese dell’Ecologia Ségolène Royal, rea a suo dire di contribuire alla deforestazione per l’utilizzo dell’olio di palma, cui è seguita la replica della consociata francese del Gruppo di Alba.

Prima dell’Expo, oggi Michelle Obama, che guida la delegazione Usa, ha partecipato ad un evento al ristorante americano della James Beard Foundation in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, centro culinario del Padiglione Usa, vetrina per grandi chef, prodotti, ingredienti, bevande ed altre delizie gastronomiche americane, con alcuni chef stellati che dimostreranno come si può fare un’ottima cucina anche con ingredienti dietetici e senza sprechi.

Focus - “Fenomeno Michelle”: in controtendenza, +31% l’export di prodotti made in Italya della Dieta Mediterranea negli anni dell’amministrazione Obama. Parola di Coldiretti

Con l’amministrazione del Presidente Usa Barack Obama, sono aumentate del 31% le esportazioni negli Stati Uniti dei prodotti made in Italy che sono alla base della Dieta Mediterranea. Lo riporta Coldiretti, precisando che il dato positivo “è dovuto anche sotto la spinta della first lady verso una alimentazione più attenta alla salute”. È quanto emerge da una analisi sulla base dei dati relativi al commercio estero di vino, olio, ortofrutta, conserve di pomodoro e pasta nel periodo dal 2007 al 2014, che coincidono peraltro con gli anni della crisi. “L’azione di sensibilizzazione di Michelle Obama - sottolinea la Coldiretti - ha certamente contribuito alla diffusione oltre oceano della Dieta Mediterranea in alternativa al fast food, spingendo il successo dei prodotti made in italy. Il risultato è che le esportazioni italiane di vino, olio, ortofrutta, conserve di pomodoro e pasta hanno raggiunto il valore record di 1,96 miliardi di euro, dei quali 1,124 miliardi spesi per il vino, 391 milioni per l’olio di oliva, 224 milioni per alla pasta e 223 milioni tra ortofrutta fresca e conservata comprese passate, pelati e concentrato di pomodoro”.

Le esportazioni di prodotti alimentari italiani negli Usa, sostiene la Coldiretti, potrebbero aumentare con una migliore regolamentazione dei prodotti cosiddetti Italian souding, che sul territorio statunitense superano quelli originali, dai pomodori San Marzano prodotti in California ai wine kit made in Usa che promettono di ottenere a casa in pochi giorni Chianti, Amarone, Valpolicella fino all’olio di oliva Pompeian del Maryland.

“In questo contesto è particolarmente significativo il piano per l’export annunciato dal Governo italiano che prevede per la prima volta azioni di contrasto all’Italian sounding a livello internazionale - ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo - Occorre anche cogliere l’occasione della trattativa sull’accordo di libero scambio tra Ue e Usa, Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip), per tutelare le produzioni agro-alimentari italiane dalla contraffazione alimentare e del cosiddetto fenomeno dell’Italian sounding molto diffuso in Usa”.

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