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I ristoranti degli Stati Uniti si stanno lentamente trasformando da templi della gastronomia a luoghi di intrattenimento, e il vino rischia di perdere posizione su birre artigianali e cocktail. Lo sostiene Sandy Block, vice presidente Legal Seafood

I ristoranti degli Stati Uniti si stanno lentamente trasformando da templi della gastronomia a luoghi di intrattenimento, per questo si necessita un’adeguata promozione dell’immagine del vino. Un recente articolo dal titolo “Calano le vendite di vino nei ristoranti”, riporta l’Italian Wine & Food Institute (http://iwfinews.com), pubblicato sulla rivista on-line “Winesandwines (www.winesandvines.com), riportava i commenti di Sandy Block, vicepresidente di “Legal Seafood” (di cui cura anche la lista dei vini, www.legalseafoods.com), un gruppo di ristoranti con 36 location nella parte est degli Stati Uniti, secondo cui “i clienti dei ristoranti non vogliono solo bere e mangiare, ma vogliono anche godersela. In questo caso, i cocktail e le birre artigianali sono più adatte a loro rispetto al vino”.
Dall’osservatorio dei ristoranti Legal Seafoods, Block ha dedotto una serie di interessanti analisi e dei cambiamenti avvenuti dopo il 2008: negli Stati Uniti le persone mangiano fuori casa quasi la metà dei pasti della loro giornata e l’anno scorso la percentuale era scesa al 47%, sul 51% raggiunto nel 2007. Quest’anno è di nuovo in crescita.
I ristoranti in franchising sono il 45% del mercato totale, ma realizzano il 73% delle vendite, mentre gli altri ristoranti sono il 55%, ma rappresentano il 27% delle vendite.
Secondo il “Beverage Information Group”, nel 2014 il vino venduto nei ristoranti americani ha rappresentato il 19% del volume delle vendite ed il 44% del valore al consumo. Nel 2007 il volume era intorno al 23% ed il valore intorno al 51% sul totale.
“Nel settore della ristorazione si iniziano a vedere i primi segnali di pericolo. A volte, affermare che il vino è il miglior accompagnatore di un piatto, non corrisponde sempre a quanto sostengono i clienti - afferma Block - e inoltre i ristoranti e i bar sono una passerella. I clienti vogliono essere notati mentre bevono qualcosa di trendy”.
Per differenziarsi e conquistare i giovani, Block consiglia alle cantine di “trasmettere l’autenticità del vino, che deriva dalla terra, è “naturale” ed è connesso con ciò che è umano. Ciò che sta dietro il vino deve essere comunicato allo staff. Le cantine devono raccontare la loro storia, non parlare di tecnologia”. Un altro trend è la trasformazione dei bar in lounge. “I wine bar stanno diventando degli Starbucks che a loro volta stanno diventando dei wine bar. E perfino le sale di degustazione stanno cambiando: stanno diventando dei centri educativi, posti dove poter cenare e, addirittura, parchi divertimenti”.

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