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Quanto e come spendono le famiglie italiane per il cibo? Secondo l’Istat, la quota di nuclei familiari che, nel 2014, hanno ridotto la quantità o la qualità dei consumi alimentari è in calo dal 62% del 2013 al 59%, ma crescono gli hard discount

Quanto spendono, dove fanno i loro acquisti, e che approccio hanno le famiglie italiane al cibo? Secondo gli ultimi dati Istat, la quota di nuclei familiari che, nel 2014, hanno ridotto la quantità o la qualità dei consumi di prodotti alimentari è in calo dal 62% del 2013 al 59%, ma ancora elevata. Per il secondo anno consecutivo, inoltre, sono in diminuzione le spese per comunicazioni, alberghi e ristoranti. Non si riduce la quota di acquisti agli hard discount (13%), che continua a crescere al Sud e nelle Isole (dal 12% al 15%), mentre il livello di spesa alimentare rimane complessivamente stabile (in media 436,06 euro al mese).

Continua invece la diminuzione della spesa per carne (da 99,64 nel 2013 a 97,20 euro nel 2014), che si accompagna a quella per oli e grassi (da 15,16 a 13,79 euro), e per bevande analcoliche (da 20,61 a 19,66 euro), mentre aumenta la spesa per piatti pronti e altre preparazioni alimentari (da 9,52 a 10,5 euro). Sostanzialmente stabile anche la spesa per beni e servizi non alimentari (2.052,44 euro in media al mese), mentre tornano a crescere, dopo tre anni di contrazione, le spese per abbigliamento e calzature, quelle per mobili, articoli e servizi per la casa, per la salute, l’istruzione, la cura della persona e gli effetti personali, soprattutto nel Nord-Ovest.

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