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Contro l’uso del latte in polvere nella produzione casearia, tutti in piazza, dalle associazioni agricole al mondo della politica, passando per quello produttivo: la risposta a Bruxelles, dalla manifestazione di Roma, è un “no” secco e bipartisan

Le associazioni degli agricoltori, da Coldiretti all’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, il mondo produttivo, con Granarolo in prima fila, e quello della politica: per una volta, anche nel Belpaese, sembra che ci sia l’intenzione, forte, di remare tutti dalla stessa parte, dicendo un secco “no” a Bruxelles ed alla possibilità di usare il latte in polvere nella filiera produttiva dei formaggi, a difesa di normativa nazionale che finora ha sempre vietato in Italia l’utilizzo di latte in polvere per la produzione di formaggi e derivati. Un “no” portato in piazza, oggi, davanti a Montecitorio, da migliaia di casari ed agricoltori, al fianco di una platea bipartisan di deputati e senatori, tutti insieme alla manifestazione indetta dalla Coldiretti.

“Non faremo passi indietro, difenderemo il modello della nostra agricoltura che si basa sulla istintività - ha detto il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, intervenuto alla manifestazione - vero punto di forza che sarà il nostro mantra. Dobbiamo lavorare per tutelare il reddito degli allevatori che devono poter vivere di quello che producono ed oggi purtroppo si fa gran fatica; non ci sarà nessun ministro a stabilire quale debba essere il prezzo del latte purtroppo, ma tutti quanti insieme potremo dare una mano al settore. Ci vuole davvero un gran lavoro di squadra da parte di tutti. Serve unità da parte di tutta la filiera che ora non c’è - ha concluso Martina - tutto quello che abbassa la distintività del modello agricolo italiano va contrastato”.

“Nessuna mediazione con Bruxelles. Il nostro Governo - spiega Giorgio Mercuri, presidente dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari - si schieri compatto senza alcun indietreggiamento a difesa della normativa nazionale che finora ha sempre vietato in Italia l’utilizzo di latte in polvere per la produzione di formaggi e derivati. È una battaglia che ci aspettiamo venga combattuta fianco a fianco dai ministri dell’Agricoltura e dell’Industria, oltre che da tutto il governo italiano che non può non scendere in campo per la difesa del made in Italy”.

“Le pratiche di lavorazione che, in Italia, prevedono l’uso del latte liquido per produrre formaggi e yogurt - aggiunge, dal mondo produttivo, Gianpiero Calzolari, presidente Granarolo Spa - sono basate su principi di qualità e di sicurezza alimentare dei nostri prodotti, proprio a tutela dei consumatori italiani ed europei, così come dei produttori italiani e delle filiera agroalimentare. Le norme europee per la trasparenza del mercato - aggiunge Calzolari - così come quelle sull’etichettatura, non possono prescindere dalla salvaguardia delle nostre produzioni. L’auspicio è che questa procedura di infrazione incontri una resistenza non solo della politica, ma anche del nostro sistema produttivo e del paese tutto”.

Come detto, è stata una manifestazione bipartisan quella di oggi a piazza Montecitorio e, dal palco allestito nella piazza arroventata, si sono espressi i rappresentanti di tutte le forze politiche. ‘‘Fratelli d’Italia sostiene questa battaglia - ha detto il presidente Giorgia Meloni - Renzi si schieri dalla parte degli agricoltori salvaguardando la produzione nazionale dei formaggi’’. Secondo il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Luca Sani il settore va difeso ‘‘perchè è dall’agroalimentare che passa buona parte della crescita del Paese’’. ‘‘L’Italia deve saper fare l’Italia’’, ha ricordato Ermete Realacci presidente della Commissione Ambiente, bocciando senza appello l’Europa dei burocrati. ‘‘Usare caseina in polvere per i formaggi sarebbe un altro grave attacco al nostro agroalimentare’’, hanno detto i deputati Nicodemo Oliverio e Colomba Mongiello (Pd) della commissione Agricoltura che, insieme ad altri 50 parlamentari hanno presentato una mozione per chiedere al Governo di bloccare questa azione della Commissione Ue. E se il deputato Angelo Antonio D’Agostino (Sc) ha detto ‘‘non mi rassegnerò mai all’idea che il formaggio possa essere fatto con il latte in polvere’’, i deputati M5S della Commissione Agricoltura hanno chiesto di salvaguardare la qualità dei formaggi ma anche di intervenire in Europa affinché vengano indicate in etichetta tutte le caratteristiche reali del prodotto che acquistano. ‘‘E’ una protesta sacrosanta - ha detto il deputato Luca Squeri (Fi) - anche perché la china è che verrà chiesto di produrre scarpe senza cuoio’’. Una battaglia portata avanti anche da Sel e Lega Nord, che ha presentato una specifica interrogazione al ministro Martina sulla questione del latte in polvere.

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