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Se privato e pubblico, grandi e piccoli, si uniscono per ridurre gli sprechi alimentari e promuovere i prodotti dei piccoli produttori agricoli dei Paesi in via di sviluppo: lo farà la multinazionale Autogrill che ha stretto un accordo con la Fao

Se privato e pubblico, grandi e piccoli, si uniscono, per ridurre gli sprechi e le perdite alimentari e per promuovere la commercializzazione di prodotti provenienti da piccoli produttori agricoli dei Paesi in via di sviluppo: è la mission dell’accordo firmato da Autogrill, la multinazionale dei ristoranti lungo le autostrade e negli aeroporti in 30 Paesi, con la Fao. Secondo l’accordo triennale, la Fao fornirà ad Autogrill gli strumenti per rilevare e ridurre gli sprechi e le perdite alimentari nei suoi 4.000 punti vendita oltre a fornire materiale informativo per sensibilizzare la clientela sul tema della riduzione degli sprechi. Autogrill è l’ultima firmataria della “Save Food Global Initiative”, l’iniziativa promossa dalla Fao per coinvolgere il più ampio numero possibile di attori in strategie comuni per ridurre perdite e sprechi lungo la catena alimentare.
“Siamo entusiasti di collaborare con una grande multinazionale della ristorazione come Autogrill per rendere la sua filiera di mercato più inclusiva - ha detto Eugenia Serova, direttrice della Divisione infrastrutture rurali e industrie agricole della Fao - questo nuovo tipo di partnership tra pubblico e privato potrebbe diventare un modello per collaborazioni anche con altre realtà in futuro” ha aggiunto.
“La collaborazione pubblico - privato appartiene alla tradizione di Autogrill. Da oggi in poi la catena di ristorazione leader mondiale per la gente in movimento continuerà questa tradizione assieme alla Fao. La consapevolezza della nostra responsabilità sociale trarrà sicuro giovamento dall’accordo che stiamo firmando oggi” ha affermato Luigi Troiani, tesponsabile rapporti istituzionali Europa del Gruppo Autogrill.
Si stima che quasi un terzo del cibo prodotto globalmente per il consumo umano - circa 1, 3 miliardi di tonnellate all’anno - vada sprecato o perso. Negli ultimi anni, ristoranti e rivenditori alimentari a livello globale hanno dimostrato una consapevolezza sempre maggiore del proprio ruolo nel rendere le catene alimentari più sostenibili.

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