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Ipsos per Save The Children & Mondelēz: i genitori italiani si dichiarano attenti all’alimentazione dei figli, ma non sempre nella quotidianità. Solo a cena la famiglia si riunisce. I figli? Molti non fanno colazione, mangiano però frutta e verdura

“Attenti a fornire alimenti salutari ai pasti” (77%) e di conoscere le regole base dell’alimentazione per una crescita equilibrata dei propri figli (87%), convinti che le tradizioni si imparano in famiglia e di sapere quali siano gli alimenti da mettere in tavola: così si dichiarano i genitori dei ragazzi italiani, ma poi, nella vita di tutti i giorni, non sempre mettono in pratica le regole della buona tavola. E, allora, cosa mangiano i loro ragazzi? Il 74% frutta e verdura almeno una volta al giorno, ma il 22% non ha l’abitudine di fare colazione tutte le mattine. Un bambino su 2 mangia a pranzo con almeno un genitore (52%), il 27% a mensa con i compagni. Solo 1 su 3 fa merenda sia a metà mattina che a metà pomeriggio, consumando quindi i 5 pasti consigliati al giorno. Solo a cena la famiglia italiana sembra finalmente riunirsi: l’87% dei ragazzi cena sempre o quasi con i genitori (4 su 10 davanti alla Tv ...). È questo lo “Stile di vita dei bambini e ragazzi italiani” che emerge da una ricerca Ipsos presentata a Expo per Save the Children e Mondelēz International Foundation, nel progetto “Pronti, Partenza, Via!” per la pratica motoria e l’educazione alimentare di bambini. C’è però un dato preoccupante: il 13% dei genitori afferma di non conoscere alcuna regola di base per nutrire i propri figli in maniera adeguata alla loro crescita sana, una percentuale cresciuta sul 9% del 2011, che diventa ancora più alta nel Sud e nelle isole, dove quasi 3 genitori su 10 dichiarano di non conoscere regole alimentari. E secondo la ricerca Ipsos, per 1 intervistato su 4 (700 in totale) il problema del sovrappeso e dell’obesità infantile riguarderebbe oltre il 30% dei bambini, fenomeno che secondo il 65% genitori è ancora più grave in età di scuola primaria.
Secondo la ricerca Ipsos, bambini e ragazzi fanno dunque una vita piuttosto sedentaria, e i genitori sembrano essere abbastanza consapevoli delle regole di base che favoriscono una crescita equilibrata dei figli. Seppure in maggioranza consapevoli delle norme, i genitori si rifanno alla loro cultura familiare (40%), ai libri (36%), facendo riferimento al pediatra di fiducia (29%) o agli insegnanti (7%). Il 56% dei genitori vorrebbe che fosse proprio il pediatra a fornire loro le informazioni necessarie ad una corretta pratica alimentare e il 19% si aspetta che questi suggerimenti arrivino dagli insegnanti dei figli a scuola. Nonostante le tante trasmissioni televisive dedicate alla cucina, solo il 13% dei genitori afferma di aver appreso queste regole della buona tavola dai media. Ma tra il conoscere le regole e l’applicarle nella vita quotidiana, c’è una bella differenza. Solo il 66% dei genitori dichiara di metterle in pratica sempre o il più spesso possibile, percentuale che sale con il crescere dell’età dei figli. Sono infatti i genitori dei ragazzi tra i 14 e i 17 quelli più attenti all’alimentazione dei propri figli e che mettono maggiormente in pratica le regole della buona tavola (75%).
Si consolidano inoltre abitudini poco sane, come quella di non fare la prima colazione tutte le mattine, che si riscontra in media nel 22% - pari a 1 su 5 - dei bambini e dei ragazzi, abitudine che peggiora col crescere dell’età (29% tra i 14 e i 17 anni, 23% tra gli 11 e i 13 anni,15% fra i 6 e i 10 anni, e). Lo spuntino, invece, è una positiva consuetudine che riguarda quasi 3 minori su 4 (74%), che durante la settimana qualche volta o spesso mangiano fuori dai pasti principali, di solito a metà pomeriggio (52%).
Secondo l’indagine Ipsos una buona parte pratica attività sportiva (non lo fa il 27% per difficoltà economiche della famiglia, l’11% perché non fa parte del programma scolastico), ma nel tempo libero oltre la metà passa anche tanto tempo chiuso in casa - per mancanza di spazi all’aperto in cui incontrarsi, perché sporchi o poco sicuri - davanti a tv (71 minuti al giorno), internet (55 minuti) e videogiochi (47 minuti), e poco in compagnia dei genitori (solo il 44% più di un’ora nei giorni lavorativi). Il 57%, poi, passa il tempo ascoltando musica, il 49% legge, il 22% aiuta in casa, il 17% suona uno strumento. Cosa vorrebbero realmente nel loro quartiere? Il 36% una pista dove andare in bicicletta, sui pattini o sullo skateboard, il 34% una piscina e il 28% si accontenterebbe di un parco giochi. Quattro ragazzi su 10 si muovono in auto, pochi (28%) a piedi, ancora meno (15%) in bici. Se da un lato i genitori non sono molto presenti in casa con i ragazzi, spesso a causa degli impegni lavorativi, quasi tutti considerano importante che i propri figli vadano bene a scuola (95%) e che pratichino attività sportive (90%).
In quattro anni, il progetto “Pronti, Partenza, Via!”, in partnership con Centro Sportivo Italiano (Csi) e Unione Italiana Sport Per tutti (Uisp), con il patrocinio della Società Italiana di Pediatria, ha coinvolto 96.000 minori e adulti e 1.400 operatori in 10 città italiane (Ancona e Aprilia, Bari, Catania, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Sassari e Torino), cui se ne aggiungeranno altre 4 (Roma, Brindisi, Gioiosa Ionica e Scalea), nei Punti Luce di Save the Children, strutture “ad alta densità educativa” dove bambini e adolescenti possono studiare, giocare, avere accesso ad attività sportive, culturali e creative, o recuperando spazi come campi da gioco, percorsi sportivi, spazi verdi, campi polivalenti, skate e roller park, piste podistiche e ciclabili, con l’obiettivo di farne dei luoghi aperti a tutto il quartiere.
Info: www.savethechildren.it

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