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“Agricoltura di precisione e uso sostenibile delle risorse”, domani a Expo il convegno by Consiglio Nazionale delle Ricerche e Padiglione Italia, per fare il punto con ricercatori e imprese (nomi come Antinori, Barilla, Tecnovict, Finmeccanica)...

L’agricoltura di precisione, ovvero quel sistema integrato di informazioni e metodologie pensato per migliorare, di caso in caso e su misura, l’efficienza produttiva, economica ed ambientale dell’azienda agricola è, a detta di molti, il presente ed il futuro del settore. Perché vuol dire, in sostanza, “fare la cosa giusta, nel posto giusto, al momento giusto, con la giusta quantità”. Ad approfondire il tema, domani ad Expo, “nel Teatro della Terra”, sarà il convegno “Agricoltura di precisione e uso sostenibile delle risorse”, promosso da Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e Padiglione Italia, per fare luce su un approccio all’agricoltura possibile grazie allo sviluppo e al perfezionamento di tecniche di monitoraggio, macchinari e tecnologie varie, che consentono di valutare lo stato fisiologico delle piante, gli stress idrici e l’insorgenza di malattie e di parassiti in modo precoce e quindi poter agire solo nei casi in cui si manifesta, riducendo i costi per gli antiparassitari e pesticidi e soprattutto per una sostenibilità in termini ambientali. Tutti aspetti sui quali il progresso negli ultimi anni è stato importante, ma che continuerà, grazie anche a quantità di dati di alta qualità derivanti da satelliti, droni, stazioni meteo, sensori in campo e così via.
Sul palco molti protagonisti dell’agricoltura italiana (e non solo), del mondo della ricerca e dell’impresa, per approfondire gli aspetti generali e quelli specifici di filiere come quella del vino o dei cereali: da Francesco Loreto e Antonio Raschi, direttori rispettivamente del Dipartimento di Scienze Bio-Agroalimentari e dell’Istituto di Biometeorologia del Cnr, a Francesco Morari dell’Università di Padova, da Marco Vieri dell’Università di Firenze a Giancarlo Spezia di Tecnovict, da Renzo Cotarella, dg della griffe del vino toscano Antinori, a Claudio Belli di Terrasystem, spin off dell’Università degli Studi della Tuscia, da Alfredo Citelli di Gst Italia ad Alessandro Tiozzo di Ortosole, da Marco Miserocchi di Spektra Agri a Giovanni Chiò dell’Azienda Battioli Paola, da Emilio Ferrari del gruppo Barilla, a Fabio Volep di Telespazio/e-Geos di Finmeccanica, a Micale Pisante dell’Università di Teramo.

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