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La tavola diventa arte attraverso lo sguardo di uno dei più grandi artisti contemporanei, Daniel Spoerri, celebrato nella mostra “Daniel Spoerri. Eat Art in transformation”, con i celebri “tableaux pièges”, i tavoli, “fotografati” dopo pranzi e cene

Non Solo Vino
Una delle celebri Tableaux Pièges di Daniel Spoerri

Se la tavola diventa arte, attraverso lo sguardo di uno dei più grandi artisti contemporanei, Daniel Spoerri, celebrato nella mostra “Daniel Spoerri. Eat Art in transformation”, che sbarca in Italia, alla Civica di Modena, dove sarà in scena dall’11 ottobre al 31 gennaio 2016, tenendo insieme arte ed energia della vita, cultura e cibo. Ma, soprattutto, permette al visitatore di poter godere di una vasta carrellata di grande qualità su Spoerri, attraverso opere grafiche, sculture, documenti ed i celebri “tableaux pièges”, i suoi tavoli, “fotografati” dopo pranzi e cene con i resti non consumati, appesi alle pareti come “normali” quadri.

In mostra a Modena ce ne saranno tanti, soprattutto realizzati negli anni Ottanta e Novanta e ancora negli ultimi tempi: opere, in alcuni casi straordinarie, che provengono anche da collezioni locali come la Cattelani di Modena e altre dell’area emiliana. Si tratta, ad esempio, di “Tavolo di Ben II” del 1992, “Collezioni di cucchiai e croci” del 1986, mentre i collezionisti modenesi e reggiani prestano anche altre opere di notevole valore, come le celebri “scarpe con pane” degli anni Sessanta e Novanta. Lungo il percorso gli allestitori della Civica porteranno molto altro, come le storiche “La Cafetièrie restaurant” del 1963, il “Restaurant de la City” del 1965 e una lunga serie di lavori di Spoerri provenienti dall’austriaco Ausstellungshaus Spoerri. Non mancano poi in mostra le sculture, soprattutto la produzione degli ultimi anni e neppure molti altri materiali storici, comprese foto che raccontano la storia del noto maestro.

Focus - La vita di Daniel Spoerri

La vita di Spoerri è costellata da episodi artistici importanti e altri, anche personali, drammatici. Tra questi ultimi va senz’altro segnalato l’omicidio del padre, nel 1942 da parte dei nazisti, che costrinse la famiglia a spostarsi dalla Romania a Zurigo, in Svizzero. Qui il giovane Daniel è a casa dello zio Theophil Spoerri rettore della locale università: un incontro per lui molto importante perché il futuro artista inizia a interessarsi di danza e letteratura sia in loco che a Parigi dove presto conosce Serge Stauffer, esperto di Marcel Duchamp e Meret Oppenheim e in seguito lo stesso Duchamp, Man Ray e Robert Filliou. Spoerri nel 1960 contribuisce al Manifesto del Nouveau Réalisme e l’anno seguente, a Milano grazie ad Arturo Schwarz, espone per la prima volta. Siamo negli anni precedenti la sua vera innovazione, la nascita della Eat Art, veri e propri montaggi visivi di tavoli con resti di cibo che si legheranno nel 1968-70 all’apertura a Dusseldorf prima di un ristorante e poi della Eat Art Galerie. Da oltre vent’anni Spoerri vive stabilmente in Italia dove ha anche dato vita a Seggiano, vicino Siena, a Giardino delle sculture.

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