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2,5 miliardi di euro la spesa per il gelato nel 2015 in Italia, grazie ad una delle estati più calde di sempre e a tanta innovazione, come testimonia il boom delle “agrigelaterie” nel Belpaese. A dirlo, ad Expo, la Coldiretti

A Ferragosto Expo ha festeggiato con la “Giornata del Gelato”, per la gioia di tutti i visitatori che hanno potuto assaggiare i gusti del mondo di questa specialità nata in Italia e oggi amata in tutto il pianeta. Ma fare festa sono anche i gelatai d’Italia, visto che tra una delle estati più caldi di sempre e tanta innovazione nel prodotto, i consumi sono cresciuti del 10% sul 2014, con una spesa che, a fine anno, dovrebbe superare il record di 2,5 miliardi di euro. A dirlo la Coldiretti, che fotografa così il buon momento di un settore che, solo in Italia, conta 40.000 gelaterie dove si stima lavorino oltre 150.000, con l’utilizzo di 220.000 tonnellate di latte, 64.000 di zuccheri, 21.000 di frutta fresca e 29.000 di altre materie prime.
“Il mese di luglio più caldo di sempre e le temperature comunque elevate di giugno e di agosto hanno spinto di consumi con una spesa che - sottolinea la Coldiretti - si stima supererà i 2,5 miliardi di euro nel 2015 con oltre 4 italiani su dieci che hanno mangiato regolarmente un cono o una coppetta durante la bella stagione. Con un consumo nell’arco dei 3 mesi estivi, circa 20 porzioni a testa, l’estate resta la stagione privilegiata per il consumo anche se si assiste ad una tendenza verso la destagionalizzazione, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati del Sigep. Sul mercato nazionale i consumi sono aumentati attorno ai 6 chilogrammi pro capite, pari a 380.000 tonnellate ma in espansione è l’export con ottime prospettive non solo in ambito europeo, ma anche in America e Asia, anche grazie all’appuntamento dell’Expo”.
“Ma va sottolineata - precisa la Coldiretti - l’importanza della frutta e del latte freschi italiani nella preparazione del vero gelato dove purtroppo rischiano di prevalere surrogati di bassa qualità. Purtroppo infatti non esiste una legge che regolamenta il “gelato artigianale”, ma per garantire genuinità e naturalità si dovrebbe usare latte fresco, non in polvere, e frutta fresca. Ma purtroppo non è vietato utilizzare aromi, coloranti e additivi e dunque chi fa il vero gelato artigianale subisce una concorrenza sleale da parte di chi utilizza surrogati”.
Una storia antica, quella del gelato, con delle pietre miliari: nella prima metà del XVI secolo alla corte medicea di Firenze arriva l’introduzione stabile di sorbetti e cremolati in feste e banchetti, anche se fu il successo dell’export in Francia a fare da moltiplicatore globale al successo del gelato, con il debutto ufficiale in terra americana: con l’apertura della prima gelateria a New York nel 1770 grazie all’imprenditore genovese Giovanni Bosio.
Un settore di grande tradizione, ma dove l’innovazione è all’ordine del giorno, come dimostra il boom in Italia delle “agrigelaterie”, che “garantiscono la provenienza della materia prima dalla stalla alla coppetta”, ribadisce la Coldiretti: “negli anni della crisi, in controtendenza all’andamento generale, si è registrato un vero boom per le agrigelaterie e nel 2015 sono state superate le cento realtà diffuse lungo tutta la Penisola. Una esigenza anche per sfuggire - precisa la Coldiretti - alle speculazioni in atto su latte e frutta che vengono sottopagare ai produttori agricoli al di sotto dei costi di produzione. Nelle agrigelaterie è particolarmente curata la selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, che sono rigorosamente freschi con gusti a “chilometri zero” perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l’ambiente”.
Spesso, peraltro, alle agrigelaterie sono associati laboratori di gelateria dove è possibile assistere alla trasformazione del latte in gelato con la spiegazione ma sono realizzate anche visite guidate per far vedere alle scolaresche tutto il processo di trasformazione, dalla stalla con la mungitura degli animali alla preparazione finale.
“Una risposta alla ricerca di genuinità nel consumo di gelato che - sostiene la Coldiretti - è dimostrata dal fatto che tra le ultime tendenze si è assistito al tramonto dei gusti “artificiali”, come ad esempio il puffo, ad una riscoperta dei gusti di stagione e locali ottenuti da prodotti caratteristici del territorio. Una spinta che ha favorito la creatività nella scelta degli ingredienti che valorizza i primati di varietà e qualità della produzione agroalimentare nazionale, dal gusto di basilico fino al prosecco ma ci sono anche - conclude la Coldiretti - le gelaterie tradizionali che si riforniscono dai produttori agricoli, creando gusti rigorosamente a km zero e garantiti dal marchio “Campagna Amica nel gelato”, che vanno dall’albicocca e Albana di Romagna alle more di gelso nero, dalle pesche di Montelabbate fino al fiordilatte di capra o allo squacquerone”.

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