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A Ermanno Olmi, uno dei maestri viventi del cinema italiano, tra i registi più sensibili ai temi del paesaggio e dell’agricoltura, una speciale versione del “Premio Città di Montalcino per la storia della civiltà contadina” (6 settembre)

Ermanno Olmi, uno dei maestri viventi del cinema italiano, è senza dubbio uno dei registi più sensibili ai temi del paesaggio e dell’agricoltura. Una sensibilità dimostrata spesso, nella sua carriera, e da ultimo, solo in ordine di tempo, nel cortometraggio “Il Pianeta che ci ospita”, realizzato per Slow Food. E proprio a Olmi sarà consegnato una speciale versione del “Premio Città di Montalcino per la storia della civiltà contadina” edizione n. 16, il 6 settembre nella città del Brunello, dalla giuria formata, tra gli altri, da personalità ed intellettuali come Massimo Montanari, Giuliano Pinto, Alfio Cortonesi e Sandro Ruotolo, che ha scelto di premiare il regista per “la sua attenzione all’universo degli umili e al recupero delle dimensioni tradizionali e territoriali”.

Un premio che, articolato in due sezioni, andrà quest’anno allo storico Francesco Panero, ricercatore e professore universitario all’Università di Milano, per la sezione storiografica, e al Gruppo Teatro Angrogna di Torre Pellice, che si esibirà in una performance dal vivo, per la sezione spettacolo.

E nello stesso giorno sarà di scena anche “I paesaggi del vino tra storia e attualità”, con relazioni scientifiche su Veneto, Toscana e Piemonte, convegno promosso dal Centro Studi del “Laboratorio di Storia Agraria”, negli anni diretto dallo stesso Massimo Montanari, uno dei massimi storici dell’alimentazione a livello europeo, e oggi guidato da Alfio Cortonesi.

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