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“Misura sciagurata che mette in ginocchio l’olio d’oliva italiano di qualità”: così Confagricoltura su agevolazioni per il prodotto tunisino nel mercato Ue. Che arrivano alla vigilia del buon raccolto, come spiega il Frantoio Gaudenzi (Trevi, Umbria)

“Una misura sciagurata che mette in ginocchio l’olio d’oliva italiano di qualità”. Così il presidente della Federazione Olivicola di Confagricoltura, Donato Rossi, commenta la proposta della Commissione Europea che ha autorizzato l’accesso temporaneo supplementare di olio d’oliva tunisino nel mercato dell’Ue, per sostenere la ripresa nell’attuale periodo di difficoltà in cui si trova il Paese.
“Ancora una volta - osserva Confagricoltura - ci troviamo a dover subire un provvedimento che penalizza i produttori in nome della politica; in questo caso per proteggere l’economia tunisina a seguito dei recenti attentati terroristici. Non siamo nuovi a provvedimenti del genere, è già capitato recentemente con l’embargo russo e con le concessioni ulteriori per le arance al Marocco che stanno creando penalizzazioni insostenibili”.
“L’olivicoltura italiana è già fragile e non è in grado di farsi carico - continua Confagricoltura - delle buone intenzioni della Commissione. La Tunisia è già un forte esportatore di olio extravergine d’oliva in Europa con 57.000 tonnellate già previste dall’accordo di associazione Ue-Tunisia. Ora l’arrivo di altre 35.000 tonnellate d’olio d’oliva tunisino, senza dazio, colpisce duramente la produzione europea e, soprattutto, italiana già in gravissime difficoltà”. “Sollecitiamo - conclude Confagricoltura - il Governo e i nostri rappresentanti all’Europarlamento ad adoperarsi sulla Commissione perché sia misurato adeguatamente l’impatto del provvedimento sul settore”.
Una notizia, per altro, che arriva alla vigilia della raccolta 2015 in Italia, su cui molti sperano per la ripresa dopo il drammatico 2014, e che richiederà un grosso impegno ai produttori di olio. Come il celebre Frantoio Gaudenzi di Trevi, uno dei nomi più prestigiosi del settore in Italia che, si legge in un comunicato, sta “continuando a cercare altri oliveti per poter nel prossimo futuro incrementare ulteriormente la propria produzione. Questo accade perché la campagna dello scorso anno, così difficile per la maggior parte degli olivicoltori italiani, al Frantoio Gaudenzi ha portato molta nuova clientela. Essendo riusciti a tenere il problema della mosca sotto controllo e avendo un impianto completamente nuovo con il quale per altro si continua a fare sperimentazione insieme al professor Maurizio Servili dell’Università di Perugia, il raccolto 2014 non ha presentato particolari difficoltà per la famiglia Gaudenzi, con il risultato che quest’anno le prenotazioni di extra vergine sono già ampiamente partite e risultano nettamente superiori alla norma”. “Se guardo le piante qui intorno - racconta Francesco Gaudenzi dopo l’ennesima ispezione agli oliveti sopra il frantoio - vedo degli olivi belli, sani e rigogliosi. Il carico è così elevato che sinceramente non riesco a quantificarlo”.

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