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12 miliardi di fatturato all’anno (alla produzione), di cui 4,1 all’export, e consumi in crescita a livello globale: l’ortofrutta italiana protagonista a MacFrut, a Rimini (23-25 settembre). Focus: Agrinsieme sceglie come testimonial Tania Cagnotto

12 miliardi di fatturato all’anno, di cui 4,1 all’export, con 10.000 tonnellate di prodotto realizzate da 491.000 aziende che coltivano un milione di ettari: ecco i dati dell’ortofrutta in Italia, settore protagonista dell’economia agricola del Belpaese e di MacFrut, di scena, per la prima volta, a RiminiFiera, dal 23 al 25 settembre (www.macfrut.com), una delle più importanti kermesse di settore.
Secondo i dati del Cso (Centro Servizi Ortofrutticoli), gli acquisti al dettaglio di ortofrutta si aggirano intorno agli 8 milioni di tonnellate, di cui 4,3 milioni di frutta e agrumi. Il valore degli acquisti di ortofrutta al dettaglio è di oltre 13 miliardi di euro, di cui 6,7 di frutta e agrumi e 6,6 miliardi di ortaggi.
I frutti più apprezzati dai consumatori italiani sono le mele (776.000 tonnellate), arance (558.000), banane (444.000) e pere (342.000). Riguardo gli ortaggi primeggiano le patate (664.000 tonnellate), pomodori (525.000), insalate (415.000), zucchine (236.000).
Un settore in salute, per altro, visto che secondo il rapporto “Macfrut Consumers trend”, i consumi di ortofrutta, a livello globale, sono in crescita del 3% nei primi 6 mesi 2015 sul 2014. Con la frutta a trascinare al rialzo i volumi, che aumentano del +5%. E con una sostanziale tenuta sui prezzi, visto che siamo introno ad 1,6 euro al chilo, sugli 1,58 del 2014.
La classifica delle specie più acquistate nel primo semestre dell’anno vede al primo posto le mele con 458.000 tonnellate (-2% sul 2014), seguite dalle arance, scese del -7% a 400.000 tonnellate. Crescono invece le banane (+3% sul 2014), e le pere, che si attestano a oltre 173.000 tonnellate (+8% sul 2014), mantenendo un prezzo medio di acquisto in linea con quello del periodo precedente.
Ortaggi meno performanti sia in termini di volume, a +2% con 1,85 milioni di tonnellate, sia nella dinamica dei valori, con una contrazione del prezzo medio di acquisto del -2% a 1,80 euro al chilo. Da gennaio a giugno 2015 continua la ripresa dei pomodori (+4% sullo stesso periodo del 2014), mentre i volumi mantengono un trend al ribasso per patate, insalate e finocchi (-2%) e zucchine (-6%).
Dati su cui si rifletterà a Mac Frut, dove frutta e verdura, però, non saranno solo al centro di riflessioni di stampo economico, seminari ed approfondimenti, ma anche di cooking show, in collaborazione con il “Gambero Rosso”, da quelli firmati da Hiro, con “Jardinaggio: anche l’occhio vuole la sua parte”, e da Giorgione “Orto e Cucina”, con “Pasta fresca con insalata di verdure e frutta”. Protagoniste con i loro prodotti anche otto aziende: Dole, Consorzio Jingold, Solarelli di Apofruit, Valfrutta, Almaverde Bio, Opo Veneto, Nucis, e S.Lidano.


Focus - Agrinsieme: “la frutta fa bene, l’ortofrutta va bene. Ma in Italia è allarme salute: crollano i consumi”. Il 24 settembre convegno con una testimonial d’eccezione, la campionessa dei tuffi Tania Cagnotto
L’ortofrutta fa bene, l’ortofrutta va bene, ma in Italia è allarme salute: crollano i consumi domestici e questo indica che stiamo abbandonando la dieta mediterranea con la conseguenza che, da qui a qualche anno, la nostra “bolletta sanitaria” sarà più pesante. Negli ultimi 15 anni gli italiani hanno ridotto del 18% gli acquisti di frutta e verdura. Per invitare la popolazione a tornare a consumare almeno 400 grammi al giorno tra frutta e verdura, come raccomanda l’Oms, Agrinsieme lancia una nuova campagna con una testimonial d’eccezione: Tania Cagnotto, l’unica italiana che sia mai riuscita a conquistare un oro mondiale nei tuffi. E lo slogan scelto è proprio “Tuffati nella frutta”.
Tania Cagnotto sarà protagonista alla conferenza stampa di Agrinsieme, si scena domani a Macfrut, la storica rassegna internazionale dell’ortofrutta, che quest’anno si svolge per la prima volta a Rimini.
“Siamo convinti - spiega il coordinatore nazionale di Agrinsieme Dino Scanavino - che debba essere incentivato il consumo di frutta e verdura in Italia e, allo stesso tempo, sentiamo la necessità di far emergere la centralità del settore ortofrutticolo nel sistema agroalimentare nazionale. Questo settore è un campione dell’export del made in Italy; il solo dove si sia compiuta una vera interprofessionalità. Va posto al centro delle politiche di crescita dell’agricoltura, per le sue peculiarità e potenzialità. I fatturati delle imprese ortofrutticole sono tendenzialmente in crescita anche se in alcuni comparti si registrano ancora situazioni negative, così come l’export e l’occupazione, solo il mercato interno si contrae pericolosamente, cosa da non sottovalutare. E non va dimenticato il contributo che fornisce alla biodiversità. Insomma il settore ortofrutticolo è un modello di produzione agricola evoluto - che poggia il suo cardine su ricerca, innovazione, sostenibilità - e di integrazione di filiera. Ed è uno dei settori dove la qualità italiana è immediatamente percepibile”.
“Partendo da questi punti di forza vogliamo rivendicare - rimarca il coordinatore di Agrinsieme- il protagonismo dell’ortofrutta. Puntare solo sull’export non è sufficiente, non dimentichiamo che siamo esposti alla forte concorrenza dei Paesi esteri a partire dal Nord Africa. Infatti le importazioni low-cost sono cresciute e ci si è trovati a fare i conti con ricorrenti crisi di mercato, se non politiche (la questione russo-ucraina) e con cambiamenti climatici sempre più repentini”.
Nel 2014, su un valore della produzione agricola italiana di oltre 50 miliardi di euro, quello delle produzioni ortofrutticole fresche (senza contare i trasformati industriali) ha sfiorato i 12 miliardi rappresentando, quindi, quasi un quarto del totale della produzione agricola nazionale. Nei primi 5 mesi 2015, sullo stesso periodo 2014, il valore dell’export ha mostrato un andamento positivo per tutte le voci del segmento. In particolare va molto bene il comparto orticolo, con una crescita in valore del 12,7%, a cui però corrispondono una contrazione in volume del 2,3%, probabile segno di un miglioramento della qualità (quindi delle quotazioni) del prodotto esportato.
“Ci sono mercati di esportazione per le nostre produzioni - conclude Scanavino - che appaiono tuttavia alquanto saturi. Di qui l’importanza di assistere le nostre imprese nella sfida della conquista di nuovi mercati nei Paesi terzi, sui quali la strada è spesso in salita”.

Focus - La patata novella di Galantina è la nuova Dop italiana, con l’ok dell’Ue
Arriva un nuovo riconoscimento, nel giorno di apertura di Macfrut, dell’eccellenza del made in Italy alimentare da parte della Commissione Europea. Bruxelles ha approvato l’iscrizione nel Registro Europeo delle eccellenze alimentari della Patata Novella di Galantina, nuova Denominazione d’Origine Protetta (Dop). Con la patata novella di Galantina, un tubero a pasta gialla coltivato nel Salento, sono 1.290 le Denominazioni d’origine e le indicazioni geografiche (Dop e Igp), protette nell’Ue, di cui l’Italia è leader assoluta.

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