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10 milioni di euro di fatturato, 3.000 strutture in tutta Italia e 1,5 milioni di bambini coinvolti in un anno: ecco i numeri delle fattorie didattiche, al centro di AgrieTour, salone dell’agriturismo (Arezzo, dal 13 al 15 novembre)

Più di 10 milioni di euro di fatturato, 3.000 strutture in Italia riconosciute e una media di 1,5 milioni di bambini coinvolti in un anno. Sono i numeri, in crescita, del fenomeno fattorie didattiche, la multifunzionalità dell’azienda agrituristica pensata per i più piccoli. Numeri, come detto, in crescita e che, grazie anche alle recenti normative, potranno a breve coinvolgere ancora più scuole per fasce di età diverse. Ecco in temi al centro di AgrieTour, il salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale, di scena, ad Arezzo, dal 13 al 15 novembre (www.agrietour.it), che, da diversi anni, promuove al suo interno AgrieTour Bimbi, un’area completamente dedicata a questo tipo di attività.
Ora che il “disturbo da deficit di natura” teorizzato e studiato dal noto pedagogo americano Richard Louv è patrimonio acquisito e condiviso tra gli insegnati più attenti ed i dirigenti più al passo con i tempi, proliferano le esperienze didattiche in campagna e all’aria aperta. Un tempo si parlava di “aule distaccate” e le fattorie didattiche lo sono sempre più e sempre più in maniera stabile e continuativa; questa esperienza, che nasce nei primi anni 2000, è ormai consolidata e, secondo l’articolo “La lezione? In campagna”, a firma di Jane Apllecot (rivista Terranuova, settembre) sono 2.500 le fattorie che offrono in maniera stabile questo servizio alle scuole.
Anche Agrietour affronterà questo tema nei numerosi seminari e master che caratterizzeranno l’offerta culturale; tra gli argomenti che saranno discussi: gli adeguamenti strutturali minimi per le aziende agricole che vogliono qualificare l’offerta rivolta alle scuole e alle famiglie, le esperienze di orti urbani e orti scolastici che rappresentano un utile complemento contro la sindrome teorizzata da Louv e le esperienze di differenziazione per intercettare e soddisfare target sempre più attenti e sensibili ai temi della natura, delle produzioni sostenibili e dell’autoproduzione.
Dai recenti censimenti sul fenomeno delle fattorie didattiche in Italia, sono come detto circa 2.500 le strutture abilitate regolarmente a questo tipo di attività. Tre le regioni più attive la Sardegna e la Lombardia, così come l’Emilia Romagna (330), il Piemonte (250), la Campania (235) e il Veneto (circa 220). Il prezzo per visita è pari a 6/10 euro a persona a cui vanno aggiunti altri 6-12 euro per la merenda o il pranzo.
“Non è semplice tenere il termometro di quello che oggi è un settore con livelli di crescita ancora importanti - spiega Giuseppe Orefice, responsabile della proposta culturale Agrietour Bimbi - ed in cui nuovi stimoli e necessità di competenze diverse si avvicendano a ritmi serratissimi. Il mondo rurale ha finalmente ritrovato la forza e la dignità per dialogare con la città e con i modelli culturali più recenti; da questo mondo, dalle nostre aree interne, da quelle meno inurbate oggi arrivano le risposte più concrete e meglio rispondenti ai limiti che i modelli neo-liberisti hanno manifestato”.

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