02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

3,4 miliardi di euro di fatturato, di cui oltre un miliardo dall’export, con le esportazioni a +9,7% nei primi 6 mesi 2015, dopo un 2014 a +10,7%: ecco i numeri del caffè italiano di scena ad “Host”, la fiera dell’ospitalità professionale a Milano

Non Solo Vino
Vale 3,4 miliardi il caffè in Italia

3,4 miliardi di euro di fatturato, di cui oltre un miliardo dall’export, con le esportazioni a +9,7% nei primi 6 mesi 2015, dopo un 2014 chiuso a +10,7%: ecco i numeri del caffè italiano, uno dei simboli del made in Italy, presentati dal “Consorzio promozione del caffè italiano” ad Host milano 2015, la fiera dedicata all’ospitalità professionale (http://host.fieramilano.it, fino al 27 ottobre).
“Nel mondo ci riconoscono l’invenzione di come consumare il caffè, con l’espresso, il cappuccino e tutto quello che ne segue, spiega Patrick Hoffer, presidente del consorzio - una notorietà mondiale che, paradossalmente, non è stata danneggiata, ma anzi favorita negli ultimi 20 anni da alcuni grandi brand stranieri che hanno sfruttato l’italian sounding e che però - a giudizio di Hoffer - hanno spinto i loro consumatori alla ricerca di sempre più autenticità. Nel senso che un cinese che conosce un sistema di bere caffè come l’espresso, migliore rispetto al caffè filtro o al solubile, poi si “accultura”, si incuriosisce e va a cercare l’originale. E quindi, noi progressivamente glielo portiamo”. E il consumo di caffè italiano cresce in tutti i mercati a cominciare da quelli più vicini per arrivare all’Asia e al Medio Oriente e curiosamente nei paesi produttori.

Ad esempio in Brasile, il primo produttore al mondo e il secondo consumatore dopo gli Usa, il consumo di espresso italiano sta aumentando a ritmi vertiginosi grazie anche ai nuovi sistemi di preparazione, le capsule e le cialde e alla diffusione delle macchine da bar.

“Il caffè espresso italiano è un monumento - aggiunge Hoffer - dopodiché l’influenza dell’evoluzione di gusti che si aggiungono alla tradizione ha comportato la ricerca di novità. Insomma si sta evolvendo la tendenza di lavorare sul prodotto e miscelare, o invece non miscelare le tantissime combinazioni possibili delle due grandi famiglie, l’arabica e la robusta. Il risultato sono prodotti diversi rispetto a quelli a cui siamo abituati. In parole povere, vanno insieme alla grande la tradizione del caffè della prima colazione e del dopopranzo insieme all’affermarsi di una degustazione di occasione o durante la giornata. Un po’ come capita col vino si beve a pasto quello da tavola e si tira fuori dalla cantina quello da meditazione. La cantina del caffè in casa - o al bar - con caffè speciali, oggi possibile per tutti grazie alle cialde e alle capsule compatibili per tutte le macchine casalinghe che si possono acquistare anche al supermercato”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli