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Cibo & Ue: dall’Europarlamento ok al novel food (insetti e alghe, ma anche nanomateriali, cibi costruiti in laboratorio e nuovi coloranti, previa via libera dell’Efsa), e stop a divieto da Stati membri sul commercio (ma non coltivazione) di Ogm

Manca solo il via libera dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, e poi insetti e alghe, ma anche “nanomateriali, cibi costruiti in laboratorio e nuovi coloranti”, riporta l’Ansa, potranno finire sulle tavole degli europei: la plenaria del Parlamento Europeo ha approvato in prima lettura l’accordo sul cosiddetto “novel food”, con 359 sì, 202 no e 127 astenuti. Protestano i Verdi, sconfitti di misura in una battaglia di emendamenti: “il Parlamento non è stato all’altezza delle preoccupazioni degli europei”, affermano. Notizia che arriva a pochi giorni dal caos sulla carne scatenato dalla notizia che l’Oms ha inserito insaccati e carni lavorate tra i cancerogeni di categoria 1.
Ma non solo, perché potrebbe cadere anche il divieto, per gli Stati membri di vietare la commercializzazione (ma non la coltivazione) degli Ogm, visto che il Parlamento ha respinto a larghissima maggioranza (577 voti contro 75) la proposta della Commissione Ue di adottare per la commercializzazione degli Organismi Geneticamente Modificati lo stesso approccio utilizzato sul fronte della coltivazione, sostenendo che “la proposta potrebbe rivelarsi impraticabile, come portare alla reintroduzione dei controlli alle frontiere tra i paesi pro e anti-Ogm, affossando il mercato interno”.
Ora, dunque, si legge su www.europarl.europa.eu, “gli Stati membri dovranno decidere se continuare le negoziazioni per permettere il divieto sulla commercializzazione a livello nazionale, o mantenere le attuali norme in vigore: una maggioranza degli Stati membri potrebbe votare l’autorizzazione o il divieto della commercializzazione in tutta l’Ue. Se non ci sarà la maggioranza per entrambe le opzioni, la decisione dovrà essere presa dalla Commissione”.
“La maggior parte degli Ogm autorizzati nell’Unione Europea - ricorda il Parlamento - sono destinati ai mangimi per gli animali d’allevamento ma, alcuni alimenti importati possono contenerne alcuni. Il sistema di etichettatura alimentare dell’Ue impone alle aziende di indicare se gli alimenti o i mangimi che producono contengono Ogm (quando la presenza è al di sopra di 0,9% del prodotto). Inoltre, le aziende possono anche, ma senza obbligo, indicare sulle etichette se un alimento o mangime non contiene Ogm”.

Focus - Unione Europea: via libera degli insetti a tavola, che interessa 8% degli italiani. Lo dice la Coldiretti
Sono appena l’8% gli italiani che assaggerebbero gli insetti, mentre il 7% si farebbe tentate dai ragni fruiti mentre ben il 19% non esiterebbe a mettere nel piatto la carne di coccodrillo. Emerge da una analisi Coldiretti/Iprmarketing divulgata per l’approvazione da parte del Parlamento Europeo, riunito in plenaria dell'accordo sul “novel food” con 359 si', 202 no, 127 astenuti.
Un antipasto delle stranezze a tavola si è avuto in Italia grazie alle speciali deroghe concesse per Expo anche se - sottolinea la Coldiretti - solo una risicata percentuale si è avventurata nell’assaggio delle curiosità piu’ strane offerte, dall’ hamburger di alligatore a quello di zebra dello Zimbawe fino al pesce palla giapponese che tuttavia hanno conquistato una certa notorietà. Meno fortunati gli insetti che sono stati oggetto di una breve degustazione autorizzata dal Ministero della Salute alla fine dell’esposizione. Ad organizzarla la Società Umanitaria e Coop che li ha tenuti in esposizione nel Future Food District, il Supermercato del Futuro di Expo. Per il via libera al consumo - continua la Coldiretti - c’è stato addirittura un importante endorsement della Fao che in un recente studio li classifica come il cibo del futuro perché stima che fanno parte delle diete tradizionali di almeno due miliardi di persone e che potrebbero quindi essere essenziali per combattere la fame.
“Una corretta alimentazione non puo’ prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale nei Paesi del terzo mondo come in quelli sviluppati”, ha affermato il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “a questo principio non possono sfuggire neanche bruchi, coleotteri, formiche o cavallette a scopo alimentare che anche se iperproteici sono però molto lontani dalla realtà culinaria nazionale”.

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