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L’esperienza del Padiglione “Cibus è Italia - Federalimentare” non finisce ad Expo: la struttura diventerà l’ingresso ovest di Fiere di Parma e format verrà replicato nelle fiere di tutto il mondo. Pronto anche l’Osservatorio sull’Italian sounding

L’esperienza del Padiglione “Cibus è Italia - Federalimentare” (che ha animato Expo fin dal primo giorno, con 250 incontri tra workshop, convegni, conferenze stampa e degustazioni guidate, unico ad aver portato la globalità delle 13 filiere alimentari italiane, con 1.000 marchi e migliaia di prodotti di 420 aziende) non finirà con la fine dell’Esposizione Universale. La struttura, infatti, verrà recuperata integralmente, diventando il nuovo ingresso di Fiere di Parma, che, dal 9 al 12 maggio, tornerà ad ospitare Cibus (www.cibus.it), il salone internazionale dell’alimentazione. Anche le opere dei 13 street artist, coordinati dal digital storyteller Felice Limosani, saranno istallate e valorizzate per impreziosire i diversi padiglioni, diventando, con il loro messaggio sulla contemporaneità del food made in Italy, una collettiva permanente a disposizione delle centinaia di migliaia di visitatori che ogni anno accoglie la fiera parmense.
E non è tutto, perché il contributo del padiglione sarà proiettato anche nell’immediato dopo Expo, con vari progetti in gestazione. A partire dalla replica del format del padiglione in altre fiere, non solo a Cibus, ma anche alla Iddba di Houston e alla Fmi Connect di Chicago. Passando per la creazione di un Osservatorio permanente sull’Italian sounding: un nuovo strumento che consenta, per la prima volta, di monitorare con puntualità e su base annuale il fenomeno della contraffazione agroalimentare. E ancora, la presenza dei prodotti italiani sui mercati esteri potrà essere ampliata grazie ad un nuovo format “shop-in-shop” per i retailer esteri: Cibus si propone come soggetto aggregante per proporre ai retailer esteri una soluzione “chiavi in mano” che raccolga l’espressione più completa e d’eccellenza del paniere di prodotti italiani da offrire e vendere ai consumatori esteri.
“L’immagine dell’alimentare italiano che abbiamo dato al mondo - commenta Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare - è quella di una filiera unita in tutte le sue componenti agricoltori, industria di trasformazione e distribuzione, capace di superare antiche rivalità. Un modello di cooperazione che ci permetterà di essere più competitivi nello scenario nazionale e internazionale, grazie anche al sostegno del Governo che ha dato un supporto inedito all’alimentare mettendolo al centro della sua politica di rilancio del Paese”.
“La piattaforma fieristica Cibus - gli fa eco Antonio Cellie, ceo Fiere di Parma - può essere molto utile nella strategia complessiva per portare l’export agroalimentare italiano ai 50 miliardi auspicati dal Governo entro il 2020. Cibus è già il punto di incontro dei produttori italiani e degli operatori esteri e la nostra esperienza è a disposizione per un sempre maggiore coordinamento con il Ice/Ita e con Federalimentare e per un ruolo attivo nel dopo Expo”.

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