La filosofia di cucina per Giorgio Armani? “La precisione degli equilibri, l’armonia degli accostamenti e, di fronte a un’offerta sempre più ampia, un’attentissima selezione delle materie prime e degli ingredienti. La contemporaneità per me parte dal classico: non lo stravolge, pur puntando su sperimentazione e innovazione”. Ecco il cuore, nelle parole dello stilista italiano più amato al mondo, di “A World Journey: Four Chefs From Four Corners” che, per la prima volta, ha riunito al settimo piano dell’“Armani/Hotel” di Milano gli chef dei ristoranti degli Armani/Hotel di Dubai (Alessandro Salvatico), Tokyo (Francesco Mazzi), New York (Fabio Bano) e Milano (Filippo Gozzoli), che hanno cucinato e presentato insieme un menù in perfetto stile Armani. Ma è solo la prima tappa di un lungo tour, che porterà i quattro chef prima a Tokyo, a fine marzo 2016, in concomitanza con la fioritura primaverile dei ciliegi da fiore giapponesi, e avrà come tema appunto “Sakura”, che significa ciliegio nella lingua del Sol Levante, quindi a New York ad ottobre 2016 ed infine a Dubai a marzo 2017 (www.armanihotels.com).
Già, ma quali sono gli aspetti dello stile Armani che lo stilista piacentino vorrebbe trasferire nei suoi ristoranti? “Gli Armani/Ristorante esprimono appieno la mia filosofia e la mia visione estetica. In questi 40 anni di attività - racconta Giorgio Armani - ho voluto creare un lifestyle Armani a tutto tondo, che rispecchiasse le mie idee e che fosse applicabile a diversi settori anche al di fuori della moda. Credo che questo sia particolarmente evidente all’interno dei Ristoranti. Ad esempio, l’Armani/Ristorante di Milano si distingue per le linee nitide e pulite, i colori naturali con tonalità tra il grigio e il sabbia sottolineate dal contrasto con il nero, e rappresenta quindi quell’essenzialità contemporanea che desidero esprimere attraverso il mio stile. Lo stesso principio è stato tradotto nei menu - conclude il “re dell’eleganza” - perché l'esperienza di Armani/Ristorante coinvolge davvero tutti i sensi”.
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