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Farà sicuramente discutere “Siamo uomini o caporali …”, il calendario-denuncia 2016 voluto dagli agricoltori della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori e dai consumatori di Codacons per denunciare lo sfruttamento nelle campagne (Roma, 17 dicembre)

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Siamo uomini o caporali...: è il calendario denuncia 2016 sul caporalato voluto da Confederazione Italiana Agricoltori e Codacons

Farà sicuramente discutere “Siamo uomini o caporali …”: è il calendario-denuncia 2016 sul caporalato voluto dagli agricoltori della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori e dai consumatori del Codacons che hanno deciso di mettere in campo un’iniziativa molto forte, per tenere sempre accesi i riflettori sul problema dello sfruttamento nelle campagne. Insieme, le due organizzazioni, hanno chiesto ad una delle più affermate fotografe del panorama internazionale, Tiziana Luxardo, di rappresentare questa piaga che ancora viva nel nostro Paese. L’anteprima di presentazione è di scena il 17 dicembre a Roma (Stadio di Domiziano).
“L’odioso fenomeno del caporalato in Italia è ancora un problema non pienamente risolto - sottolinea la Cia - sul campo si contano ancora le vittime, perlopiù stranieri sfruttati, ma anche nostri connazionali: uomini e donne. Degli schiavi, alle volte dei veri “fantasmi”, i cui corpi non vengono neanche rinvenuti. Fortunatamente, c’è oggi una presa di coscienza del problema più diffusa, tanto che il Governo ha varato nuove e più stringenti leggi tese a debellare questa odiosa pratica, questo reato. Dal canto loro, gli agricoltori italiani, che, per la stragrande maggioranza, operano nella più cristallina legalità ed etica, utilizzeranno il calendario per invitare i colleghi ad aderire alla Rete del lavoro agricolo di qualità”.
Tra le vittime di questi criminali, spesso alimentati dal sistema delle mafie, aggiunge la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, ci sono proprio gli agricoltori perbene e i consumatori. I primi danneggiati due volte: in termini d’immagine del settore e nella competitività delle loro produzioni. I secondi, acquirenti inconsapevoli di prodotti frutto di violenze e malaffare.
Info:
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