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È stata la Costoletta alla Milanese, piatto simbolo della cucina lombarda, la protagonista della “Giornata mondiale 2016 delle Cucine Italiane”, celebrata annualmente da chef, ristoranti e food lovers il 17 gennaio. Lo ricorda la Coldiretti

È stata la Costoletta alla Milanese, piatto simbolo della cucina lombarda, la protagonista della “Giornata mondiale 2016 delle Cucine Italiane”, celebrata annualmente da chef, ristoranti e food lovers il 17 gennaio (nelle passate edizioni dedicata a melanzana alla Parmigiana, spaghetti alla Carbonara, risotto alla Milanese, tagliatelle al Ragù alla Bolognese, pasta al Pesto, ossobuco in gremolata alla milanese, tiramisù e spaghetti al Pomodoro e Basilico), con i buongustai di oltre 70 Paesi che hanno potuto gustare la ricetta autentica, a base di lombata del vitello, preparata conservandone l’osso. A dirlo la Coldiretti, che ne ricorda anche le origini, che “si ritrovano in quei “lombolos cum panitio”, di cui si parla nella lista di un pranzo offerto il 17 settembre 1134 da un abate dei monaci di S. Ambrogio, riportato nella “Storia di Milano” del Verri.
Ambrogio, vescovo e console romano, era ed è il santo patrono della città e quel giorno era la festa di San Satiro, il fratello. Ma non tutti - dice la Coldiretti - sono d’accordo con questa tesi ed è anche controverso se sia più giusto parlare di “costoletta” - versione più accreditata dall’Accademia Italiana della Cucina - o di cotoletta. Quello che è certo è che la preparazione ha comunque storia antica, perché fra le prescrizioni dei medici medievali vi era l’assunzione dell’oro, quale antidoto alle malattie di cuore. Diverse portate dell’epoca erano, per pochi, rivestite con polvere d’oro puro. Impanare all’epoca era procedura molto comune e i milanesi sostituivano la costosissima impanatura con il pane grattugiato, che dorava in frittura. Nella ricetta tradizionale della costoletta alla milanese non possono mancare, dunque, oltre alla costola di vitello battuta, il pane grattugiato grosso, le uova, il burro, meglio se chiarificato, e il sale”.

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