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Il pericolo si nasconde tra i filari: a Bordeaux esplode la polemica dopo le rivelazioni del programma di France 2 “Cash Investigations” sul probabile legame tra il boom dei tumori infantili degli ultimi 35 anni e l’uso dei pesticidi in vigna

Vivere tra i filari dei più famosi territori del vino è qualcosa di idilliaco, un sogno ricorrente, specie tra chi vive nel caos delle grandi città. Ma non è tutto oro quello che luccica, ed anche tra le viti si nascondono insidie e pericoli. A Bordeaux, infatti, è esplosa la polemica, dopo che il programma di approfondimento in onda su France 2, “Cash Investigations” (www.france2.fr), ha rivelato come la regione della Gironda sia tra quelle con l’utilizzo più elevato di pesticidi di tutta la Francia. I dati citati nella puntata “Produits chimiques, nos enfants en danger” arrivano direttamente dai database governativi, per i quali Bordeuax addirittura tra le tre regioni segnate in nero sulla mappa del Paese.
Ma non è tutto, perché la Francia è anche il Paese europeo in cui si usa la quantità maggiore di pesticidi in agricoltura, 65.000 tonnellate l’anno, di cui 3.320 proprio in Gironda, ed anche se si tratta di prodotti consentiti, in realtà molti sono considerati potenzialmente cancerogeni o tossici. Ecco perché, domenica, il centro di Bordeaux verrà pacificamente invaso da una “Marche blanche”, una “marcia bianca”, per protestare contro l’abuso dei pesticidi, in un territorio in cui si contano ben 132 scuole vicine a vigneti, considerate siti sensibili.
Ed a ragione, visto che gli autori del documentario hanno inviato ad un laboratorio del Lussemburgo ciocche di capelli di 20 ragazzi da 5 scuole diverse, che mostravano livelli esorbitanti di residui di almeno 40 pesticidi potenzialmente pericolosi, compresi alcuni vietati da più di dieci anni, ancora presenti nell’aria. Un dramma che si traduce in una possibilità di contrarre tumori, tra i bambini, del 20% maggiore alla media nazionale, con il numero di tumori infantili che, in Francia, è cresciuto ad una media dell’1% l’anno dal 1980 ad oggi.
Insomma, esiste un legame diretto tra l’uso massiccio dei pesticidi in agricoltura ed i tumori infantili, e per gli scienziati francesi non c’è dubbio che sia così, come hanno scritto su una ricerca ufficiale del 2013, mentre i giornalisti di “Cash Investigations”, come racconta “Wine Searcher” (www.wine-searcher.com) ci vanno più cauti, consapevoli di come i primi a pagare, anche in termini di salute, sono proprio i viticoltori. La “Maeche blanche”, organizzata dai gruppi ambientalisti, ha tra i suoi obiettivi anche quello di affrontare a viso aperto le istituzioni del vino, che non hanno mai accettato un vero confronto su un tema che, negli ultimi tempi, ha già portato alla luce situazioni critiche. Come quella (di cui abbiamo scritto qui, http://goo.gl/D0d0ex) di Preignac, nel Sauternes, dove le autorità sanitarie dell’Ars - Autorité Sanitaire Régionale hanno registrato un tasso di bambini ammalati 5 volte superiore alla media del Paese, non escludendo, tra i motivi, l’uso di pesticidi in vigna.

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