Una rete mondiale, con Milano al centro, composta da istituzioni, organizzazioni internazionali, Università e centri di ricerca per far sì che l’eredità immateriale di Expo si diffonda e si attui, attraverso buone pratiche, nei Paesi del mondo. È il progetto presentato oggi a Milano dal “Milan Center for food, law and policy”, l’organismo che si occupa del diritto al cibo presieduto dall’ex presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro. Sono 50 le convenzioni attivate dal Milan Center nel mondo, con enti e istituzioni, con l’obiettivo di investire sul patrimonio di idee, pratiche ed economie nate con Expo Milano 2015, anche attraverso la collaborazione con Fao, Onu e Commissione Europea.
“È una rete aperta a tutti coloro che vogliono sviluppare il tema del diritto al cibo per tutti, e ad un cibo adeguato - ha sottolineato il presidente del Milan Center, Livia Pomodoro - perché si va sempre più verso un mondo dove ci sarà abbondanza di cibo, ma in cui ci sarà il 50% di super nutriti e il restante 50% di mal nutriti”. Con il Politecnico di Milano è stata attivata una piattaforma informatica per monitorare l’opinione pubblica in materia di diritto al cibo. “Oggi per esprimere il valore del cibo - ha commentato il vice Ministro delle Politiche Agricole, Andrea Olivero - occorre presidiare con forza i temi della lotta allo spreco, della regolazione, della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica in campo agroalimentare”.
Da Milano, il Milan Center ha rinnovato l’appello al Bie, il Bureau International des Expositions, di creare un ponte tra Expo Milano e le prossime Esposizioni, per rendere permanenti le tematiche collegate alla sfera del cibo e duraturo il collegamento con gli obiettivi Onu del millennio.
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