Dall’agricoltura, dove le aziende agricole guidate da donne sono 497.000, il 30% del totale, e 1,3 milioni quelle che lavorano a vario titolo nel settore (il 40% della forza lavoro), alla ristorazione, con il 38,5% delle 164.000 ditte individuali in mano ad imprenditrici, fino alle mura domestiche, dove fanno la differenza soprattutto nell’acquisto di cibo di qualità, sono tanti i numeri raccontati da diverse associazioni di categoria, da Cia - Agricoltori Italiani a Fipe-Confcommercio, da Coldiretti ad Eurispes, che fotografano il ruolo fondamentale delle donne proprio l’8 marzo, giorno della Festa della Donna.
Con l’Italia che, una volta tanto, almeno in agricoltura sembra essere Paese modello: “1,3 milioni le donne che lavorano nel settore, contro le 340.000 di Stati come la Francia o la Germania. Persino in Spagna, altro paese Ue tradizionalmente agricolo, le donne che lavorano nel settore sono 660.000, la metà rispetto a quelle italiane”. Lo ricorda la Cia-Agricoltori italiani che, per celebrare l’8 marzo la “Festa delle Donne”, lancia la campagna “Piantiamola!”, invitando i cittadini nei banchetti allestiti dal Trentino alla Sicilia per comprare o regalare un seme, una piantina, un alberello. L’obiettivo è sensibilizzare sul valore dell’agricoltura e dell’ambiente, contro i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, ma anche sull’importanza del lavoro contro la violenza di genere.
Inoltre, aggiunge Coldiretti, “nel 2015 sono aumentate del 76% le ragazze italiane under 34 anni che hanno scelto di lavorare indipendentemente in agricoltura come imprenditrici agricole, coadiuvanti familiari o socie di cooperative agricole”, e a prevalere sono “le iniziative che fanno leva sulla multifunzionalità rese possibili grazie alla legge di orientamento fortemente voluta dalla Coldiretti (la numero 228 del 18 maggio 2001) che ha rivoluzionato e allargato i confini dell’imprenditorialità agricola. Ne è la prova - continua la Coldiretti - il protagonismo femminile nelle attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole, le agritate, gli “agriasili”, le fattorie didattiche, i percorsi rurali di pet-therapy, gli orti didattici ma anche la presenza nei mercati di vendita diretta di Campagna Amica e soprattutto nell’agriturismo”.
Ma le donne fanno la differenza anche quando si tratta di scegliere la qualità dei prodotti da portare in tavola: secondo un sondaggio di Eurispes, acquista alimenti privilegiando l’origine nostrana l’82% delle donne (a fronte del 78,5% degli uomini). Il 54% compra prodotti a marchio Dop, Igp e Doc e il 41,3% (contro il 33% maschile) compra spesso prodotti biologici. Inoltre, il 69,4% privilegia prodotti garantiti e di origine controllata rispetto al prezzo più conveniente. Sughi, risotti e zuppe già pronti, così come i surgelati da far sciogliere nel microonde, restano più appannaggio maschile che femminile: solo il 28,5% a fronte del 34,3% degli uomini.
Ma anche nel “fuori casa” il gentil sesso cresce: “il mondo dei pubblici esercizi conta in media oltre 320.000 aziende. Tra le ditte individuali (164.000) - dice la Fipe - il 38,5% sono gestite da imprenditrici. Si parla tanto, nel mondo dei mass media, di chef stellati e di grandi nomi dell’enogastronomia al maschile, ma in realtà gran parte del lavoro all’interno di una brigata, dietro il bancone di un bar e a contatto con i clienti viene portato avanti, silenziosamente e con dedizione, da lavoratrici donne. Proprio come avviene nella maggioranza delle cucine e delle case del nostro Paese”. Fipe che, proprio oggi, 8 marzo, ha scelto di premiare 8 donne “che valorizzano l’eccellenza enogastronomica del nostro Paese nel mondo e all’interno dei confini nazionali, dal bar alla ristorazione senza dimenticare il mondo del vino e della comunicazione”, dalla produttrice di vino Daniela Mastroberardino alla celebre chef Nadia Santini, dalla sommelier Nicoletta Gargiulo alla pasticcera Federica Luni, dalla giornalista e cuoca celebre della tv Benedetta Parodi alle ristortatrici Federica Suban, Claudia Tosello e Viviana Varese.
Focus - Le 8 donne premiate da Fipe Confcommercio
Daniela Mastroberardino, imprenditrice vinicola (Terredora): “Daniela Mastroberardino si dimostra una profonda innovatrice nell’amplificare l’eccellenza vitivinicola del nostro Paese e i prodotti nati dalla tradizione di famiglia, premiati a livello internazionale, attraverso soluzioni imprenditoriali nuove e cogliendo appieno le potenzialità dei nuovi mezzi di comunicazione”.
Nadia Santini, chef e imprenditrice (Ristorante dal Pescatore, Canneto sull’Oglio - Brescia): “Nominata a Londra nel 2013 migliore chef donna del mondo, contribuisce a rendere l’eccellenza italiana unica e riconosciuta nel mondo, e continua a rappresentare attraverso il proprio lavoro una straordinaria fonte di ispirazione per i propri colleghi”.
Nicoletta Gargiulo, sommelier: “Premiata come miglior sommelier d’Italia, è un fulgido esempio di come i giovani, con impegno, studio, preparazione e passione per questo lavoro, possano arrivare lontano. Nicoletta è un giovane volto che ha saputo promuovere e rendere grande l’Italia del vino, in particolare di quel Sud da cui proviene, attraverso l’amore per la tradizione e le radici della propria terra, generosa ma spesso non valorizzata come meriterebbe”.
Federica Luni, Pasticceria Estense di Padova: “Una professionista che attraverso l’esperienza acquisita all’interno del laboratorio di famiglia, porta avanti il dolce connubio tra tradizione e innovazione, mettendo sempre al primo posto la qualità data dalla selezione dei migliori ingredienti e il rispetto dei ritmi artigianali quale patrimonio prezioso da preservare”.
Benedetta Parodi, giornalista e conduttrice televisiva: “Grazie al proprio stile discreto e familiare Benedetta Parodi porta nelle case degli italiani la bellezza e il gusto della cucina italiana, rappresentando tutte quelle donne che si dividono tra casa, lavoro e famiglia ogni giorno: donne che anche grazie ai consigli di Benedetta possono preparare, anche nell’ambito di una giornata intensa, ricette da chef”.
Federica Suban, ristoratrice (Antica Trattoria Suban, Trieste): “Federica Suban rappresenta un fulgido esempio di come tanti giovani con passione riescano a portare avanti con successo le tradizioni di famiglia, lavorando fianco a fianco con le generazioni precedenti, traendo frutto dall’esperienza consolidata nel settore della ristorazione e portandola nel futuro senza dimenticare il valore delle proprie radici”.
Claudia Tosello, ristoratrice (Pizzeria Arcobaleno, Rovigo): “Il premio a Claudia Tosello vuole essere prima di tutto un riconoscimento alla passione per il mondo della pizza e la ristorazione in generale. Una passione che nel caso di Claudia Tosello si è trasformata con il tempo in una professione qualificata, in un mondo dove per eccellere non bisogna improvvisare ma puntare l’accento sulla formazione professionale e la qualità dell’offerta alla propria clientela”.
Viviana Varese, chef e imprenditrice (Alice Ristorante, Eataly Milano): “Una giovane che incarna perfettamente il valore della cucina come sinonimo di vita, passione, impegno e creatività. Una professionista che ha saputo mettere a frutto l’esperienza acquisita negli anni all’interno del ristorante di famiglia per arrivare sempre più lontano e mettere a frutto partnership imprenditoriali in grado di far conoscere l’eccellenza e la qualità dell’enogastronomia di alto livello al grande pubblico”.
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