Il lato femminile del vino non è più un microcosmo portato avanti da poche pioniere. Adesso è una vera e propria realtà che si sta allargando a vista d’occhio e si sta, piano piano, parificando a quello degli uomini. Lo dicono i numeri: secondo le ultime ricerche ben il 41% dei consumatori di vino è donna, le produttrici rappresentano ben il 30% delle aziende italiane, mentre le sommelier hanno superato il 40%. Ed è quindi giusto che la classifica delle donne più autorevoli ed interessanti nel mondo del vino, fosse stilata dalle donne stesse. Al primo posto c’è Albiera Antinori della griffe Marchesi Antinori; al secondo posto, c’è Marilisa Allegrini dell’azienda Allegrini e chiude il podio Elena Martusciello dell’azienda Grotta del Sole. A dirlo è la ricerca “Donne e vino”, promossa dal Consorzio Vini Piceni e realizzata da “Live” (www.liveintangibles.it), lo spin off dell’Università Politecnica delle Marche, con Gabriele Micozzi Docente di Marketing e curatore delle ricerca.
La ricerca è basata su un campione stocastico di oltre 1200 interviste web ed off line a donne italiane tra 18 e 60 anni. Appena fuori dal podio troviamo Gaia Gaja, seguita da Francesca Planeta, Marina Cvetic, Chiara Lungarotti, Arianna Occhipinti e Angela Velenosi. Chiude la “top ten” Donatella Cinelli Colombini.
“La ricerca - spiega Micozzi - conferma un mondo femminile consapevole nell’approccio al vino:
infatti il 71 % del campione dichiara di essere interessato a corsi di approfondimento sul vino, di preferire vini autoctoni ( 76%) e di sentirsi comunque appassionata (19%) o curiosa (47%) nei confronti del mondo del vino. Inoltre - continua - nella scelta di un prodotto si lasciano guidare dallo storytelling del vino. Infatti indicano come fattori determinanti le storie che il vino rappresenta, narra e stimola (65%), il giudizio degli esperti (58%), i valori del territorio di provenienza (56%), e il passaparola degli amici (52%). Meno rilevanti risultano i premi, il prezzo e la pubblicità”. Un dato che risulta evidente dalla ricerca è che le donne vorrebbero bottiglie ed etichette con informazioni esaustive sui vitigni usati, che sappiamo narrare i protagonisti della cantina, che spieghino abbinamenti gustativi e che sappiano ben spiegare il territorio di provenienza.
Ma la ricerca indica anche quali sono le preferenze femminili in fatto di vini: il vino italiano considerato più seducente dalle donne è il Brunello di Montalcino, seguito dalle bollicine Franciacorta, da quelle del Prosecco e del Trento Doc che hanno scavalcato, rispetto al 2015, l’Amarone. Entrano in classifica anche il Bolgheri, Riesling, Pecorino e Gewurztraminer.
Tra i brand del vino più apprezzati si confermano Antinori, seguito da Biondi Santi, Gaja, Frescobaldi, Banfi e Santa Margherita.
La ricerca evidenzia anche come il vino per la donna sia un valore sociale, emozionale e culturale: infatti un pasto senza un buon vino è una cena triste (28%) e per sedurre non c’è di meglio secondo le intervistate che preparare un menu accompagnato da una bollicina bianca (28%), o un rosso strutturato e tannico (19%). Dai dati emerge, poi, come, secondo il 55% del campione, un uomo che non beve vino risulti noioso o poco interessante, mentre un uomo che beve e conosce il vino risulta interessante, affascinante ed ascoltatore (27%), divertente perché sa scegliere e sa vivere (32%), preparato ed attento alla cultura ed alla storia (11%).
Un cambiamento significativo, infine, c’è stato nei personaggi considerati più interessanti nel mondo del vino e del cibo in Italia nel 2016, secondo le donne: Joe Bastianich, primo nella ricerca del 2015, è sceso al quinto posto, lasciando il primo posto del podio allo chef campano Antonino Cannavacciuolo, seguito da Carlo Cracco e da Simone Rugiadi.
Focus - 10 consigli delle donne alle cantine
I 10 consigli (in ordine di importanza) che le donne danno alle cantine, rivelano la necessità di continuare a diffondere la cultura del vino con un linguaggio semplice ed alla portata di tutti:
1. Potenziare l’enoturismo e i percorsi del vino, partecipando a reti e network
2. Formare la ristorazione a diffondere la cultura del vino anche tramite la vendita del vino al calice
3. Aumentare le informazioni sui prodotti ed i loro metodi di produzione e gli aspetti salutistici
4. Raccontare meglio la loro storia anche usando il web e i social network
5. Far entrare sempre più giovani e donne nelle aziende per creare un nuovo stile delle cantine
6. Sviluppare prodotti biologici, biodinamici e vegani
7. Migliorare il packaging, renderlo più informativo ed attrattivo e potenziare il materiale di merchandising
8. Creare eventi formativi e divertenti sul vino
9. Sviluppare prodotti nuovi e a minore gradazione
10. Diminuire i prezzi
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