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Più degli animalisti, potè l’aviaria: scoppia un nuovo focolaio di h5n1 in ben 18 aree del sudest della Francia, e le autorità sospendono la macellazione degli animali “almeno fino ad agosto”, puntualizza il Ministero dell’Agricoltura

Il prelibatissimo foie gras è da tempo nell’occhio di un ciclone mediatico creato e alimentato - al di là di giudizi di valore - dalle pratiche di nutrizione forzata degli animali da cui si ricava, che hanno portato persino ad un embargo nel 2012, quando la California decise di vietarne l’importazione.
Il divieto fu abolito nel 2015, ma se la situazione non migliorerà presto nel sudovest della Francia, zona chiave per la produzione del foie gras, non ci sarà bisogno di alcun embargo commerciale.
Ben diciotto départements dell’area sono stati infatti colpiti da un’epidemia del virus H5N1, comunemente noto come influenza aviaria, e il Ministero dell’Agricoltura non ha potuto che vietare agli allevatori della zona di portare al macello i propri animali “almeno fino al prossimo Agosto”.
La produzione, ovviamente, ha subito una battuta d’arresto, ed è facile prevedere che i prezzi aumenteranno molto presto.

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