Nessun problema per l’uso delle piazze e degli spazi pubblici, spesso pieni di bellezza, del nostro Paese. Ma visto che, come affermato dal presidente della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe) Lino Enrico Stoppani, “le nostre piazze sono uno dei principali punti di forza dell’offerta turistica e sono parte del patrimonio culturale del Paese”, e che “salvaguardarne l’immagine è prioritario”, la Fipe ha ufficialmente chiesto al Governo maggiori vincoli per la tutela dei centri storici. Sostanzialmente la Fipe, che rappresenta oltre 300.000 tra bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie, si è schierata contro gli arredamenti sponsorizzati, ovvero con un logo pubblicitario di qualche tipo. Una scelta che segue il solco tracciato da una delle raccomandazioni che l’Unesco ha recentemente rivolto all’Italia riguardo il decoro e l’uniformità degli arredi urbani per una maggiore valorizzazione dei centri storici.
Nel concreto Fipe ha sollecitato il Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo a definire, d’accordo con l’Anci, alcune norme alle quali dovranno attenersi tutti i pubblici esercizi, le attività commerciali e di servizi che operano nei centri storici: in primis, le linee guida dovranno prevedere, da parte dei locali, l’uso di arredi coerenti con il valore e l’identità delle aree, impedendo di fatto l’installazione di arredi esterni a marchio del fornitore.
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