Capire se gli alimenti che mangiamo ci fanno bene o male, in termini di quantità di alimenti consumati e di apporti dei nutrienti, è importante anche per calcolare quanto siamo esposti a sostanze dannose attraverso la dieta e l’impatto che con le nostre abitudini alimentari produciamo sull’ambiente. Questi sono solo alcuni degli obiettivi del nuovo studio, frutto del lavoro congiunto tra il Ministero della Salute, il Crea-Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria e l’IssIstituto Superiore di Sanità, che permetterà di caratterizzare la dieta degli italiani aggiornata ai giorni d’oggi. L’ultima analisi per la stesura delle raccomandazioni nutrizionali e le linee guida per una sana alimentazione risale, del resto, a 10 anni fa.
Lo studio riveste una notevole valenza scientifica poiché i risultati possono essere utilizzati sia nell’ambito dell’analisi del rischio alimentare e nutrizionale che nelle politiche di indirizzo verso migliori stili di vita, anche nell’ottica della prevenzione di patologie croniche. La raccolta dei dati in questo tipo di studi richiede una metodologia specifica quale l’Efsa-Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare sta promuovendo attraverso il programma Eu-Menu cui il Centro di ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione del Crea ha aderito grazie all’attestazione del Ministero della Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Il Centro di ricerca è, quindi, responsabile della nuova rilevazione che fotograferà i consumi alimentari individuali dei bambini, nella prima fase, e di adolescenti e adulti, nella seconda. Il raggiungimento degli obiettivi richiede partecipanti altamente specializzati nel campo nutrizionale e pertanto il Ministero della Salute, il Crea e l’Istituto Superiore di Sanità collaborano per la realizzazione del corso Ecm “Rilevamento dei consumi alimentari nazionali con metodiche armonizzate secondo le linee guida dell’Efsa-European Food Safety Authority”.
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