Dal padre della cucina italiana moderna al padre della più importante organizzazione no profit internazionale che da anni si adopera per la salvaguardia della cultura e delle tradizioni culinarie locali e per assicurare che tutti abbiano accesso ad un cibo buono, pulito e giusto (100.000 membri in 160 Paesi): il 29 ottobre a Casa Artusi a Forlimpopoli il fondatore e presidente internazionale di Slow Food Carlin Petrini riceverà il Premio Artusi 2016 dedicato a Pellegrino Artusi, e assegnato ogni anno ad un personaggio che si sia distinto per l’originale contributo dato alla riflessione sui rapporti tra uomo e cibo. E Petrini, neo Ambasciatore Fao in Europa per Fame Zero, “Eroe europeo del nostro tempo” secondo il “Time”, inserito dal “Guardian” tra le 50 persone destinate a salvare il pianeta, “è stato capace di insegnare al mondo la filosofia della lentezza e il lusso di vivere il pasto come un piacere - si legge nella motivazione - una storia incredibile la sua e quella del suo movimento, una rivoluzione gastronomica iniziata 30 anni fa e che, lenta ma tenace come una lumaca, da Bra si è estesa in 160 Paesi del mondo e non conosce battute d’arresto. Al grido di “Buono, pulito, giusto”, ha diffuso la cultura della consapevolezza alimentare che guarda con occhio attento alla sostenibilità della filiera, alla qualità dei prodotti e alla biodiversità, segnando un nuovo modo di pensare la produzione alimentare ed il rapporto uomo-cibo. Un impegno il suo al cospetto delle culture e delle tradizioni locali, che tanto richiama l’importanza che l’Artusi dava alla cucina domestica e alla riabilitazione del senso del gusto”.
Ma sono fiumi di parole, quelle che assegnano il riconoscimento a Carlo Petrini: “il Premio Artusi 2016 a Carlo Petrini - prosegue la motivazione - per l’impegno titanico svolto con coerenza ed efficacia a favore della difesa delle colture in via d’estinzione e della biodiversità che l’ha condotto, tra l’altro, a fondare Slow Food, la prima Università di Scienze gastronomiche e la rete mondiale di contadini di Terra Madre. Giusto, oltreché bello e buono di artusiana memoria”.
Il nome di Carlo Petrini è stato scelto dal Comitato scientifico di Casa Artusi, e fa seguito a personaggi dello spessore di Wendell Berry (2008), Serge Latouche (2009), Don Luigi Ciotti (2010), Oscar Farinetti (2011), Andrea Segrè (2012), Mary Ann Esposito (2013), Enzo Bianchi (2014) ed Alberto Alessi (2015).
Info: www.festartusiana.it - www.forlimpopolicittartusiana.it
Focus - Se non tutti sanno chi è Carlo Petrini, ecco il suo autoritratto: “io sono figlio di un’ortolana cattolica e di un ferroviere comunista ...”
“Io sono figlio di un’ortolana cattolica e di un ferroviere comunista, la terra e il viaggio evidentemente ce li ho nel sangue”: si descrive così Carlo Petrini, classe 1949, origini umili e una vita spesa al servizio del presente e futuro alimentare dell’umanità. All’inizio degli anni Ottanta fonda l’associazione Arcigola, con l’obiettivo di valorizzare la cultura della convivialità e la promozione dell’enogastronomia di qualità. Il 9 dicembre 1989 a Parigi all’Opéra Comique il Manifesto del Movimento Internazionale Slow Food viene sottoscritto da oltre venti delegazioni provenienti da diversi Paesi del mondo. Petrini è eletto presidente, carica che ha mantenuto fino ad oggi, ed elabora negli anni una nuova idea di gastronomia, che guarda al cibo come risultato di processi culturali, storici, economici e ambientali, impulso alla creazione della prima Università di Scienze Gastronomiche al mondo.
È l’ideatore di Terra Madre, la rete di oltre 2.000 Comunità del cibo, che riunisce contadini, allevatori, casari, pescatori da tutto il mondo. Importanti anche le collaborazioni con quotidiani nazionali come “Il Manifesto” e successivamente, con “La Stampa”, oggi è una firma importante dei giornali del Gruppo “L’Espresso” e in particolare de “La Repubblica”. Di rilievo anche il lavoro portato avanti attraverso la casa editrice di Slow Food.
Nel 2003 l’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli gli conferisce la laurea honoris causa in Antropologia Culturale e nel maggio 2006 l’Università del New Hampshire (Usa) gli conferisce l’honorary degree in Humane Letters.
L’ultimo riconoscimento arriva dall’Università degli Studi di Palermo che, nell’aprile 2008, gli conferisce la laurea magistrale honoris causa in Scienze e Tecnologie Agrarie. Nel settembre 2013 viene insignito del Premio “Campioni della Terra” per la categoria Creatività e Intraprendenza, la più alta onorificenza al merito ambientale delle Nazioni Unite.
Da maggio 2016 è Ambasciatore speciale della Fao in Europa per Fame Zero, un ruolo delicato e cruciale con il quale Petrini si impegna a lavorare affinché tutti abbiano accesso a cibo buono, pulito ed equo.
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