02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

“Ritorno al futuro” alimentare per i millennials tricolori: secondo una ricerca Aidepi-Doxa non solo adorano la venerabile pasta, e la mangiano praticamente tutti i giorni, ma per quasi i due terzi di loro è ben più irrinunciabile di vino e birra ...

Giovani si, nativi digitali pure (con i dovuti caveat), e per tanti - specialmente per i loro genitori - una sorta di gigantesco punto interrogativo. Ma i millennials italiani, coloro che oggi hanno tra i 15 e i 35 anni di età, mostrano comunque un imperituro affetto per il simbolo indiscusso della dieta mediterranea contemporanea, dato che non solo consumano pasta tutti i giorni - un quarto di loro addirittura due volte al giorno - e che le loro ricette preferite sono le classicissime pasta al forno e carbonara, ma che per loro la pasta di domani è la stessa di oggi, ovvero pomodoro e basilico.
Dati e tendenze provengono da una ricerca intitolata “Giovani e pasta: ritorno al futuro”, condotta da Doxa per l’Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane (Aidepi), e ci dicono che i fili conduttori del rapporto tra 15-35enni italiani e pasta sono essenzialmente quattro - tradizione, improvvisazione, semplicità e convenienza
. Vale a dire i tratti distintivi storici della pasta, che si mangia da tempo immemore, si può “intavolare” con gli ingredienti che si trovano in dispensa sul momento (e in pochi minuti) e che costa davvero poco. Per il 63% del campione, inoltre, la pasta è sul podio degli alimenti irrinunciabili, prima di frutta e verdura (45%) e pane (32%): dati non scontati, e che fanno da contraltare a delle preferenze che rendono invece più che opzionali vino e birra, al quale direbbero più volentieri di no rispettivamente il 50% e il 47% del campione. Il motivo di questo affetto ha, comprensibilmente, anche una radice emotiva: per il 55% dei giovani italiani una particolare ricetta di pasta è il piatto che ricorda la mamma, mentre questo accade solamente nel 20% dei casi davanti a un dolce tipico della tradizione familiare.
Anche per quanto riguarda le ricette, la carica innovativa che per molti sarebbe intrinseca a questa generazione si smorza marcatamente, per non dire che si affievolisce del tutto: lasagne e pasta al forno raccolgono insieme il 22% delle preferenze, seguite dalla carbonara (18%), dagli spaghetti alle vongole e dalla pasta pomodoro e basilico (entrambe al 12%) e dalle tagliatelle al ragù (11%). Cinque sole ricette - e le più classiche delle classiche - che da sole si accaparrano i tre quarti dei consensi, lasciando alle altre innumerevoli varianti, incluse quelle ancorate a tradizioni regionali come il pesto o l’amatriciana, solo gli avanzi. Le sorprese non finiscono qui, dato che ben otto giovani su dieci mangiano pasta praticamente tutti i giorni, con una media nazionale di circa sei piatti e mezzo a settimana, e con un giovane su cinque, soprattutto i maschi di 15-20 anni del Sud e delle Isole, che spesso non si nega il bis, portandola in tavola sia a pranzo che a cena. La porzione media sfiora i “classici” 100 grammi, arrivando a 96, ma quasi la metà del campione ne mangia un po’ di più, arrivando anche a 100-120.
Sorprendente (ma non poi troppo, se non verso il basso) è anche la percentuale di giovani che si rimbocca le maniche e, almeno per quanto riguarda le basi, si sa preparare autonomamente un piatto di pasta, ovvero il 37%: percentuale che tra gli ultratrentenni sale al 48%, e che tra i 15-20enni scende al 29%. E visto che tra il dire - o meglio, il guardare - e il fare, c’è di mezzo un vasto programma, anche la generazione dei cooking show e delle star dei fornelli quando c’è da prepararsi un piatto di pasta si rifugia nella tradizione (per il 31% ricette tradizionali e gustose riprese dal ricettario di famiglia), nell’improvvisazione (il 21% si arrangia con quello che trova in frigo) e nella semplicità (con il 19% che prepara ricette “terra terra”, come pomodoro e basilico o la pasta col tonno).
Degno di nota è anche il fatto che secondo la ricerca Aidepi-Doxa la pasta è la scelta del 53% del campione se si decide di stare con gli amici per una serata, con punte del 59-60% al Centro e al Sud e Isole. E che trova un solo vero avversario nella altrettanto classica pizza, scelta dal 56% del campione, soprattutto al Nord-Est. Infine “finger food”, sushi, piatti etnici e vegetariani finiscono in fondo alla classifica dei piatti che fanno tendenza nelle serate tra amici, dato che nessuno raccoglie consensi superiori al 13%. E se guardiamo al futuro, come sarà la pasta per i giovani? Qui la sorpresa cresce, dato che per il 42% sarà esattamente come oggi, con il piatto simbolo che rimarrà uno spaghetto pomodoro e basilico. Un po’ più aperto all’innovazione si è invece mostrato il 17% dei ragazzi, che pensa a un set di pasta con tutti gli ingredienti pronti, puliti e dosati; il 13% immagina una pasta da cucinare con i wok insieme a ingredienti di cucine diverse; il 12% vorrebbe una pasta da ordinare con una app che arriva a casa già pronta; l’8% che la preferirebbe pronta da scaldare al microonde, e un altro 8% si aspetta di avere la possibilità di farsela a casa con una stampante 3D.
“È la riconferma che la pasta è il cibo più amato, a tutte le età - ha commentato Riccardo Felicetti, presidente dei pastai italiani (Aidepi) - e pensare che qualcuno aveva ipotizzato un allontanamento di questa generazione da penne e spaghetti, magari per rincorrere suggestioni più esotiche e globali delle cosiddette “cucine del mondo”. Niente di più falso. I giovani italiani la mangiano, la postano su Facebook, la commentano su Twitter, la fotografano e ne parlano fra loro. La pasta rappresenta il valore aggiunto della dieta mediterranea, a cui gli italiani non vogliono rinunciare, è il piatto simbolo del Made in Italy nel mondo ed è così amata soprattutto per la sua convivialità e versatilità, grazie alla capacità di abbinarsi a tanti ingredienti, stili di vita e occasioni di consumo diversi”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli