Infrazioni nel 3% dei 21.000 controlli svolti nel corso del 2015 in aziende agricole e rivendite di diserbanti e insetticidi. È quanto emerge dal rapporto sul Controllo ufficiale dell’immissione in commercio e utilizzazione dei prodotti fitosanitari, ovvero tutti i “farmaci” che si impiegano per la difesa delle piante, delle derrate alimentari e delle coltivazioni da parassiti, infezioni e infestanti. In particolare, secondo il rapporto pubblicato sul sito del Ministero della Salute (www.salute.gov.it), sono state 18.554 le ispezioni effettuate dalle Aziende sanitarie locali delle Regioni e Province Autonome, 1.990 dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (Nas) e 366 dall’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari. In totale, 671 le infrazioni rilevate pari al 3,2% dei controlli.
Ad esser state ispezionate sono state le etichette, le confezioni e le schede di sicurezza e i formulati dei fitosanitari, ma anche le rivendite e le aziende agricole che li utilizzano. “Con il passare degli anni le infrazioni presso le rivendite hanno avuto quasi tutte andamento decrescente”, si legge nel rapporto. Anche tra gli utilizzatori, “si è diffuso un uso consapevole” dei prodotti, come dimostra il fatto che le infrazioni per uso non autorizzato “sono poche”. Le criticità rilevate riguardano soprattutto il mancato rispetto delle precauzioni d’uso per la protezione dell’operatore, lo stoccaggio dei prodotti fitosanitari, la mancata compilazione dei registri dei trattamenti.
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