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Il nuovo museo d’arte moderna di San Francisco è un capolavoro architettonico hi-tech, con un ristorante non da meno: “In Situ”, capitanato da Corey Lee, ha un menù che è un “best of” di falsi d’autore da tutto il mondo

Il nuovo museo d’arte moderna di San Francisco ha deciso di aprire i battenti in grande stile anche dal punto di vista gastronomico: l’imponente “Sfmoma”, la cui realizzazione coinvolge l’architettura avant-garde almeno quanto l’alta tecnologia e la sostenibilità ambientale, ha infatti un ristorante decisamente peculiare, denominato “In Situ” (insitu.sfmoma.org).
Lo chef a capo del ristorante, Corey Lee, ha un pedigree di tutto rispetto, ma la sua “provocazione” artistico-gastronomica è veramente degna di nota, dato che ha deciso di comporre il suo menù esclusivamente con delle riproduzioni fedelissime (e autorizzate) dei piatti di alcuni degli chef più famosi del mondoin un parterre de roi tra cui si contano Virgilio Martinez, Rodrigo Oliviera, Mauro Colagreco, Renè Redzepi, Daniel Boulud, Elena Arzak, Gaston Acurio, Matt Orlando e David Chang, oltre a sei chef italiani e alle loro creazioni: Massimo Bottura (Oops! Mi è caduta la crostatina al limone), Massimiliano Alajmo (Cappuccino di seppie al nero), Niko Romito (Risotto parmigiano, acqua e limone), Gennaro Esposito (Spaghetti al pomodoro del Vesuvio), Riccardo Camanini (Spaghettone, burro e lievito di birra)  e Cristian Puglisi (Sandwich di lattuga fermentata e caprino).

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