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Anche l’Italia, dopo la Francia, mette al bando gli sprechi alimentari: arriva il via libera del Senato. Martina: “obiettivo recuperare un milione di tonnellate di cibo”. Coldiretti: buona legge, riconosce il protagonismo del settore agricolo

Sulla falsa riga della legislazione francese, che per prima in Europa ha messo al bando gli sprechi alimentari, con una legge votata in via definitiva il 4 febbraio, arriva il via libera del Senato italiano alla nuova norma sulla limitazione degli sprechi alimentari, promossa dall’onorevole Maria Chiara Gadda, dopo il passaggio alla Camera dei Deputati del 17 marzo 2016.
Tra gli obiettivi principali, come sottolinea il Ministero delle Politiche Agricole, ci sono l’incremento del recupero e della donazione delle eccedenze alimentari, con priorità della loro destinazione per assistenza agli indigenti. Allo stesso tempo, si favorisce il recupero di prodotti farmaceutici e altri a fini di solidarietà sociale. Importante anche il contributo alla limitazione degli impatti negativi sull’ambiente e all’educazione dei cittadini per diminuire gli sprechi alimentari.

“Questa legge - ha commentato il Ministro Maurizio Martina - è una delle più belle e concrete eredità di Expo Milano 2015. L’abbiamo presentata lo scorso anno nel nostro “Piano SprecoZero” proprio durante l’Esposizione universale ed è una traduzione in fatti dei principi della Carta di Milano. Un provvedimento che conferma l’Italia alla guida della lotta agli sprechi alimentari, che ancora oggi hanno proporzioni inaccettabili. 12 miliardi di euro solo nel nostro Paese. Con questa norma ci avviciniamo sempre di più all’obiettivo di recuperare 1 milione di tonnellate di cibo e donarle a chi ne ha bisogno attraverso il lavoro insostituibile degli enti caritativi. È molto importante il rafforzamento del tavolo indigenti del nostro Ministero, che ora potrà diventare un vero e proprio laboratorio operativo per ridurre gli sprechi e aumentare l’assistenza ai più bisognosi. Un modello che ci rende unici in Europa e che punta ad incentivare e semplificare il recupero più che a punire chi spreca. Un ringraziamento va a tutti i parlamentari per l’attenzione che hanno dato a questa legge e in particolare a Maria Chiara Gadda che ha lavorato con passione in questi mesi al provvedimento”.
Soddisfatta la Coldiretti, che commenta positivamente la nuova legge contro gli sprechi alimentari per contribuire a raggiungere nel 2016 l’obiettivo di ridurre gli sprechi alimentari in Italia di un milione di tonnellate, ricordando come gli sprechi alimentari costano all’Italia 12,5 miliardi che sono persi per il 54% al consumo, per il 21% nella ristorazione, per il 15% nella distribuzione commerciale, per l’8% nell’agricoltura e per il 2% nella trasformazione. Il target, per la Coldiretti, è raggiungibile anche grazie alla maggiore sensibilità, con il 53% degli italiani che ritiene che il contenimento degli sprechi alimentari dipenda soprattutto dalle scelte dei consumatori, mentre il 46% sostiene possano essere combattuti con una migliore pianificazione della spesa. La situazione resta tuttavia grave ed in media ogni italiano ha buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l’anno. La nuova legge, secondo Coldiretti, rafforza il lavoro di contrasto facendo crescere la consapevolezza dei consumatori sulle abitudini alimentari, semplifica le donazioni per le aziende e per la prima volta anche per l’agricoltura svolge un ruolo da protagonista, attraverso le donazioni dirette agli indigenti. L’iniziativa italiana è coerente con gli obiettivi dell’Unione Europea dove, secondo il Commissario Europeo alla Salute e alla sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis, lo spreco alimentare si stima ammonti a circa 100 milioni di tonnellate l’anno. Tutti i Paesi dell’Unione hanno sottoscritto l’impegno del nuovi target di sviluppo sostenibile dell’Onu, che prevede di dimezzare lo spreco alimentare per il 2030, in ogni passaggio della filiera, dal campo alla tavola.
Per Stefano Bassi, presidente di Ancc-Coop, leader nella grande distribuzione organizzata e quindi osservatore interessato degli effetti futuri di questa nuova norma, “è una buona legge, che favorisce ed incentiva l’impegno delle imprese volto a ridurre lo spreco di prodotti alimentari ancora perfettamente consumabili, ma non più vendibili”. Buona “perché assicura, in un contesto di trasparenza e rigore amministrativo, la donazione di ingenti quantità di alimenti a fini di solidarietà sociale e per il contrasto della povertà, attraverso una forte semplificazione ed un’importante estensione delle merceologie e della platea dei soggetti del Terzo Settore destinatari”. E perché lo fa “senza obbligare le imprese, ma con un’azione, ben più efficace e profonda, di responsabilizzazione e coinvolgimento. Si tratta - continua Bassi - di una legge, destinata ad essere d’esempio nell’Unione Europea, che proprio in questo periodo sta definendo le linee - guida sulla donazione di cibo: non è un caso, infatti, che la bozza avviata alla consultazione dall’Ue in queste settimane riprenda buona parte del contenuto della Legge italiana”.

Focus - Le principali novità della legge

Semplificazione burocratica

Donare diventa più semplice grazie alle disposizioni di carattere tributario e finanziario della legge. Vengono previsti tagli degli adempimenti burocratici, e introdotte modalità e requisiti semplificati di comunicazioni telematiche all’amministrazione finanziaria. Le disposizioni si aggiungono a quelle già contenute nella legge di Stabilità 2016 che ha alzato la soglia di comunicazione della donazione da 5.000 a 15.000 euro.
Rafforzato il tavolo indigenti Mipaaf: 2 milioni di euro al fondo per acquisto di alimenti. Attivo il bando Agea per evitare lo spreco di latte

Viene potenziato il ruolo del Tavolo indigenti del Ministero delle Politiche Agricole, che vedrà la partecipazione anche delle organizzazioni agricole insieme a enti caritativi, industria e grande distribuzione già rappresentate. Previsto un finanziamento di 2 milioni di euro per l’acquisto di alimenti da destinare agli indigenti. Il Ministero delle Politiche Agricole ha già avviato un’attività virtuosa di recupero degli sprechi e donazione agli indigenti. Proprio da poche ore è attivo il bando Agea per l’acquisto di latte crudo da trasformare in Uht e donare ai più bisognosi. Si tratta della prima tranche da 2 milioni del piano complessivo di acquisti da 10 milioni di euro.
Sostegno all’innovazione contro lo spreco: fondo da 3 milioni di euro alle Politiche Agricole

Si istituisce un Fondo presso il Ministero delle politiche agricole con dotazione di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018, destinato al finanziamento di progetti innovativi - che possono prevedere il coinvolgimento di volontari del Servizio civile nazionale, finalizzati alla limitazione degli sprechi e all’impiego delle eccedenze, nonché per promuovere la produzione di imballaggi riutilizzabili o facilmente riciclabili.
Possibilità per i comuni di incentivare chi dona agli indigenti con uno sconto Tari

I Comuni hanno la facoltà di applicare un coefficiente di riduzione della tariffa sui rifiuti alle utenze non domestiche (Tari) relative ad attività produttive che producono e distribuiscono beni alimentari, in caso di donazione gratuita agli indigenti.
Definizione di eccedenze e sprechi alimentari

Le “eccedenze alimentari” consistono nei prodotti alimentari che, fermo restando il mantenimento dei requisiti di igiene e sicurezza, rimangono invenduti per varie cause. Per “spreco alimentare” si intendono i prodotti alimentari, agricoli e agro-alimentari, ancora commestibili, che vengono scartati dalla catena agroalimentare per ragioni commerciali, estetiche o perché in prossimità della data di scadenza.

Alimenti oggetto di confisca verranno donati agli indigenti

In caso di confisca di prodotti alimentari, l’autorità da oggi disporrà la cessione gratuita con priorità all’alimentazione dei più bisognosi o successivamente come mangime per animali.

Linee guida per la riduzione degli sprechi alimentari nelle mense pubbliche

Il Ministero della Salute potrà emanare Linee guida per gli enti gestori di mense scolastiche, aziendali, ospedaliere, sociali e di comunità, al fine di prevenire e ridurre lo spreco connesso alla somministrazione degli alimenti.

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