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Un uliveto sperimentale con 16 varietà di ulivo, con piante giovani piantate vicino a ulivi secolari già infette: succede in Puglia, ad Acquarica del Capo dove la Regione ha autorizzato l’iniziativa realizzata da Coldiretti

La lotta contro la Xylella scende “in campo”, ma non con medicamenti o eradicazioni, quanto con la sperimentazione. È quanto succede ad Acquarica del Capo, in provincia di Lecce, dove la Regione Puglia ha autorizzato un campo sperimentale con 16 varietà di ulivo, realizzato da Coldiretti con gli istituti universitari e i centri di ricerca pugliesi ed il Consorzio Agrario di Lecce.

Dove sono state messe a dimora 200 piante di giovani ulivi, all’interno di un appezzamento di terreno di 2 ettari in cui sono presenti già piante secolari di ulivo di varietà Ogliarola infette da Xylella fastidiosa. È stata anche l’occasione per “consegnare” ufficialmente le prime 54 delibere dei Comuni salentini con cui si chiede all’Ue lo stop immediato al divieto di impianto degli ulivi e delle specie ospiti di Xylella (circa 25 tipologie vegetali, sulle quali grava il divieto dell’Unione europea), spiega Coldiretti.

Tra le varietà di ulivo messe a dimora ci sono Leccino, Ottobratico, Nocellare del Belice (auto radicato e innestato), Cassanese (auto radicato e innestato), Giarraffa, Biancolilla, Ogliarola, Cipressino, Carolea, Frantoio (innestato e auto radicato), Itrana e Roggianella. Gli alberi saranno sottoposti a continui monitoraggi sul campo e in laboratorio per testare la risposta al batterio da quarantena.

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