02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Dopo il via libera dell’Europa alla commercializzazione del glifosato, in Italia scattano le restrizioni: con il decreto del Ministero della Salute che entra in vigore domani stop all’uso in pre-raccolta e nelle aree frequentate da bambini e anziani

L’Europa non ha saputo prendere una decisione sull’autorizzazione all’utilizzo del glifosato, ma solo sulla sua commercializzazione (prorogata fino al 31 dicembre 2017), “scaricando” la responsabilità di una scelta difficile sui singoli Paesi dell’Ue, e in Italia scattano le restrizioni al commercio e le modifiche all’impiego dell’erbicida più usato al mondo, con il decreto del Ministero della Salute che entra in vigore domani. Il glifosato, brevettato dalla Monsanto nel 1974 e sospettato di essere cancerogeno, non si potrà più usare in alcune aree frequentate da bambini e anziani e in pre-raccolta in agricoltura per ottimizzare i raccolti o la trebbiatura, e vengono revocate le autorizzazioni all’immissione in commercio dei prodotti fitosanitari che lo contengono. In particolare, è vietato l’uso di prodotti fitosanitari con glifosato nelle aree “frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie”, come si legge sul decreto.

Il glifosato, come accennato, è al centro di una querelle che ha diviso il mondo scientifico, e non solo, sulla sua sicurezza entrata nel vivo l’anno scorso dopo la sua classificazione come sostanza “probabilmente cancerogena per l’uomo” da parte dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) e in attesa della proroga da parte della Commissione europea per l’autorizzazione al commercio nella Ue. L’Agenzia della sicurezza alimentare europea (Efsa) aveva però detto nel novembre scorso che era “improbabile” che la sostanza attiva dell’erbicida fosse cancerogena. Parere ribadito dalla Fao e dall’Oms quattro mesi fa. Solo a fine giugno la Commissione Europea ha messo la parola fine alla vicenda, prorogando l’autorizzazione alla messa in commercio, però solo fino alla fine dell’anno prossimo e in attesa di un parere definitivo dell’Agenzia chimica europea sui rischi per la salute. Parere che potrebbe arrivare anche prima del 31 dicembre 2017.

Contemporaneamente, la Commissione Ue ha deciso anche di proporre la limitazione dell’uso dell’erbicida in parchi pubblici e parchi giochi, e di “rafforzare l’esame minuzioso del suo uso pre-raccolto”, ricevendo poi il via libera da parte del Comitato dei 28 per la salute delle piante. Tutti elementi che sono stati ripresi dall’Italia nel decreto che entra in vigore domani. “Con questa scelta l’Italia si conferma all’avanguardia in Europa e nel mondo nelle politiche rivolte alla sicurezza alimentare ed ambientale ma non siamo all’altezza nella difesa dei cittadini se non verranno bloccate le importazioni dai Paesi che continuano ad utilizzare il glifosate in preraccolta”, commenta il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “l’agricoltura italiana è la più green d’Europa con il divieto all’utilizzo degli ogm e il maggior numero di aziende biologiche ma è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale, con il minor numero di prodotti con residui chimici irregolari (0,4%)”.

Secondo l’organizzazione agricola occorre ora adottare coerentemente misure precauzionali sull’ingresso in Italia di “prodotti stranieri trattati con modalità analoghe come il grano utilizzato per la pasta proveniente da Usa e Canada, dove viene fatto un uso intensivo dell’erbicida per seccare e garantire “artificialmente” un livello proteico elevato”. Il risultato, denuncia la Coldiretti, è che “quasi un pacco di pasta su cinque italiano è fatto con grano trattato con glifosato nonostante il divieto imposto in Italia”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli