Il terremoto di magnitudo 6 che ha colpito il Centro Italia questa notte, devastano in particolare i Paesi di Amatrice e Accumoli nel Lazio, e Arquata del Tronto nelle Marche, con diverse decine di vittime ed un bilancio che, come sempre in queste tragedie, sale di ora in ora, tocca da vicino anche l’agricoltura, con le organizzazioni degli agricoltori e le istituzioni che si mobilitano per far fronte all’emergenza.
“Dalle 4 di questa mattina - spiega il Ministero delle Politiche Agricole - sono state fatte convergere sull’area 60 pattuglie del Corpo Forestale dello Stato provenienti dal Lazio, Marche, Abruzzo, Umbria e dalla Scuola del Corpo forestale di Cittaducale, per un totale di 150 uomini impegnati. Altre unità di personale raggiungeranno l’area nelle prossime ore. Al momento le unità di Forestali sono impegnate in particolare ad Amatrice, Norcia, Accumoli e Arquata del Tronto in attività di salvataggio e soccorso. Alle stesse attività sono impegnate 5 unità cinofile per la ricerca dispersi con diverse altre in arrivo. Attivati i reparti aeromobili, tra cui 5 elicotteri in partenza da Roma, L’Aquila, Falconara e Rieti. Il reparto di Rieti è utilizzato in particolare per un servizio congiunto tra Carabinieri e Forestale impegnato nel controllo dei casolari e delle case site in luoghi isolati. Sono stati messi a disposizione anche 15 moduli di protezione civile (cucina da campo, tende e generatori) per l’immediata assistenza alle popolazioni colpite, oltre a circa 250 posti letti all’interno della Scuola di Cittaducale”.
“In questo momento contano le vite umane. Le nostre strutture territoriali e i nostri agricoltori – aggiunge Confagricoltura - hanno dato la loro piena disponibilità e già stanno collaborando attivamente con la Protezione Civile, mettendo a disposizione i trattori, le ruspe, gli altri mezzi a loro disposizione ed il loro impegno personale per i soccorsi alla popolazione. Il sisma ha devastato soprattutto una zona montana, come quella di Amatrice, Accumoli e Posta nel reatino, dove l’agricoltura è la principale fonte di reddito. Stiamo poi verificando - aggiunge Confagricoltura - che i produttori che svolgono attività agricola nelle aree del sisma stiano bene e se abbiano necessità di ricoveri, sostegno, assistenza. Ci troviamo in territori dove vi sono un gran numero di piccole aziende, soprattutto zootecniche. Ora ci interessa l’aiuto umanitario, più avanti faremo le necessarie verifiche dei danni ed avvieremo opportune iniziative per la raccolta di fondi”.
Stessa linea adottata dalla Cia-Agricoltori Italiani che, “nell’esprimere solidarietà alle popolazioni colpite e alle famiglie delle vittime, annuncia prossime iniziative per dare il proprio contributo per il superamento dell’emergenza. In questa fase - sostiene il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino - diventa importantissimo essere vicini alle persone. Dall’esperienza fatta in Abruzzo e in Emilia-Romagna abbiamo compreso come sia fondamentale, dopo le necessarie operazioni di primo soccorso, ripristinare il prima possibile la normalità e non far crescere il senso di abbandono tra i terremotati. Lo spirito di solidarietà è prerogativa innata degli agricoltori, quindi ci daremo molto da fare, per quanto nelle nostre possibilità. Stiamo pensando, in queste ore, oltre ad un primo aiuto materiale, di prevedere degli uffici mobili per garantire un adeguato supporto alle aziende agricole c che avranno bisogno di continuità nei servizi e nelle pratiche legate alla gestione e alla ricostruzione di eventuali danni riportati alle strutture”.
E fin dalle prime ore dell’emergenza si è mobilitata anche la Federazione Italiana Cuochi, che “ha mobilitato il suo Dipartimento di Solidarietà ed Emergenze, che già intervenne con grande efficienza durante i sismi che colpirono negli anni scorsi l’Abruzzo e l’Emilia Romagna. Si tratta di un’organizzazione strutturata, con un atto costitutivo della quale è responsabile e presidente Roberto Rosati, affiancato da Alessandro Circiello. Questa mattina è stato tempestivamente attrezzato il furgone logistico con le attrezzature e il furgone frigo con gli alimenti freschi che si metterà in moto appena verrà emesso il decreto del Presidente della Repubblica che garantisce il sostegno economico per l’acquisto delle derrate e i regolari permessi per operare nei luoghi colpiti dal sisma. Il lavoro dei cuochi sarà invece volontario e coordinato dai responsabili regionali. Un sistema utilissimo per finalizzare al meglio gli interventi che in passato ci sono comunque sempre stati, grazie alla generosità e al grande cuore di tutta la squadra Fic, ma che partivano da iniziative dei singoli e non avevano la stessa incisività. In Italia - spiga una nota - hanno aderito già 200 colleghi e sono 18 le Regioni che possono contare su un capo dipartimento, che all’occasione si interfacci con la Federazione. Questo sistema è d’aiuto, poiché in caso di calamità si avvertono direttamente le regioni interessate o quelle più vicine, affinché intervengano repentinamente i colleghi che si trovano nell’area colpita dalla scia sismica - conclude la Federazione - possono contattare la Fic al numero 340-8288154, mentre i coordinatori regionali Dse possono utilizzare il numero 3496477481 (emergenze@fic.it)”.
Da segnalare anche l’iniziativa del Consorzio del Grana Padano che, memore del terremoto che ha colpito nel 2012 l’Emilia e della Lombardia, danneggiando molte aziende, ha visto molte aziende attivarsi per inviare confezioni di formaggio a sostegno degli sfollati, attraverso la Croce Rossa e la Protezione Civile.
Intanto, a causa del terremoto, è stata annullata “Rieti Cuore Piccante”, la kermesse che avrebbe dovuto essere di scena nel capoluogo sabino nei prossimi giorni.
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