“L’agricoltura non spreca cibo. In generale, la produzione lasciata nei campi riguarda principalmente la frutta e gli ortaggi, facilmente deperibili. Tali prodotti però non devono essere considerati come spreco, né rifiuto, bensì come perdita fisiologica, tra l’altro che è riutilizzata in agricoltura come materia organica. Lo stesso ragionamento vale per la perdita di prodotto durante la raccolta, il trasporto e la conservazione, nel caso di attività connesse; alcune di queste perdite però sono riducibili con la tecnologia e l’innovazione. Alla legge antispreco approvata questo mese al Senato va unito un provvedimento che favorisca pure la diffusione di nuovi macchinari per la raccolta e la conservazione, che faciliti il riuso dei prodotti agricoli non commercializzabili per altri fini”. Lo ha detto il Presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, intervenendo al Meeting di Rimini al convegno ‘Cibo un bene per tutti. Dalla lotta allo spreco alle nuove tecnologie’.
I dati concordano col punto di vista del Presidente di Confagricoltura, dato che non meno del 70% dello spreco alimentare a livello europeo deriva dal consumo domestico, dalla ristorazione e dalla vendita al dettaglio - per cifre che, purtroppo, sono ancora insopportabilmente alte, ovvero 143 miliardi di Euro in valore e quasi due quintali (173 chili) di cibo sprecato pro capite ogni anno.
Inoltre, toccando il tema della bioeconomia, Guidi ha rimarcato che “gli agricoltori sono impegnati nella produzione e nell’uso di fonti energetiche alternative, in particolare biogas, energia solare ed eolica. E da ultimo, con la produzione di digestato, hanno iniziato a soddisfare le esigenze dei terreni agricoli italiani, carenti di sostanza organica. Ci sono - ha concluso Guidi - esperienze importanti nel settore agricolo che testimoniano il passaggio dall’economia basata sull’efficienza delle risorse (“fare le cose bene”), all’economia circolare (“fare le cose giuste”). Queste esperienze sono partite come iniziative di singoli. Come Confagricoltura siamo intervenuti ed abbiamo creato EcoCloud, il contenitore delle buone pratiche. Stiamo incanalando gli sforzi individuali in una logica organizzativa ed in una strategia”.
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