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Da mai tagliare l’insalata col coltello in Francia (non immaginereste mai il motivo) al ruttino libero a fine pasto in Cina: ecco le 10 regole di bon ton assolutamente da rispettare, stilate da lastminute.com, in un Galateo della tavola mondiale

Se state mangiando un’insalata in uno dei tipici tavolini dei bistrot francesi, non tagliate le foglie con il coltello. Nonostante non sia nostra abitudine, il perché, forse non lo immaginereste mai: nel passato, quando i coltelli erano fatti d’argento, si ossidavano a contatto con l’aceto diventando neri e anche se oggi il materiale usato non è più l’argento, la tradizione è rimasta la stessa. Se, invece, vi trovate a pranzare dall’altra parte del mondo, non sentitevi in imbarazzo: il ruttino libero è una pratica considerata non irrispettosa o maleducata in Cina, ma anzi segno di grande apprezzamento del pasto appena consumato e un modo per “ringraziare” il padrone di casa per l’ottimo cibo. Eclettiche e bizzarre, sono queste solo alcune delle regole di bon ton da rispettare per mangiare nel mondo, in una divertente top 10 stilata dal portale www.lastminute.com in un Galateo della tavola internazionale.
Dalla Francia alla Cina, si passa alla Corea del Sud, dove, secondo la regola n. 3, gli anziani vengono sempre prima: il Paese asiatico è noto per la sua forte cultura tradizionalista fatta di totale rispetto per le persone più anziane, motivo per cui non bisogna toccare il cibo prima che la persona più anziana al tavolo non abbia cominciato a mangiare, per non essere considerati estremamente irrispettosi. La regola n. 4 va rispettata quando ci si siede a tavola in alcune regioni del Medio Oriente, dell’India e in alcuni paesi africani, dove l’uso della mano destra per mangiare è obbligatorio: alla sinistra toccano compiti molto meno “elitari” quali curare la propria igiene personale. Mancini? Meglio scusarsi prima, ma non toccare il cibo per nessun motivo.
Regola n. 5 in Giappone, quella dei noodles “sonori”: se non fanno rumore, non si gustano propriamente, e aspirarli tra le labbra, inoltre, li raffredda più velocemente e contemporaneamente mostra apprezzamento per il piatto. Sempre dal Giappone, arriva la regola n. 6 da rispettare, non scritta: “non riempitevi mai il bicchiere da soli”, perché sarebbe un’ammissione di alcolismo, prima va riempito il bicchiere di chi siede accanto e aspettare che il favore sia ricambiato, e mai iniziare a bere prima che tutti al vostro tavolo abbiano il bicchiere pieno. La regola n. 7 va rispettata in Armenia, dove chi ha la sventura di prendere l’ultimo bicchiere di una bottiglia è obbligato a pagare la successiva. Quindi, regola n. 8, mai chiedere sale e pepe se si vuole offendere lo chef quando vi trovate in Portogallo, dove chiedere sale e pepe è considerato estremamente maleducato perché vuol dire che il pasto servito manca totalmente di gusto. Se in alcuni Paesi pulire il piatto non lasciando resti di cibo significa averlo apprezzato tanto da averne mangiato fino all’ultimo boccone, in Cina l’interpretazione è totalmente differente, vorrebbe dire che lo chef non ha cucinato abbastanza cibo: la regola n. 9 è quella di lasciare qualche briciola e dimenticarvi la tanto amata scarpetta.
Infine la regola n. 10, in Italia: se una delle abitudini che gli stranieri mostrano quando visitano il Belpaese e che fa inorridire gli italiani, è bere il cappuccino a pranzo o a cena come bevanda principale per accompagnare pasta o pizza, ai turisti inglesi e tedeschi, in particolare, va ricordato che la prossima volta in Italia questa strana abitudine è da evitare.

Quante volte si è sentito dire, soprattutto da piccoli, “non masticare a bocca aperta”, “non parlare con il cibo in bocca”, “non appoggiare i gomiti sulla tavola”: le regole di bon ton a tavola continuino a perseguitarci anche da adulti, e anche in vacanza in un Paese straniero. Del resto, come emerge dal sondaggio di
www.lastminute.com, il cibo è uno degli elementi chiave per la vacanza perfetta degli italiani (57%), unito a quello di viaggiare fuori dall’Italia (64%).

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