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Scuola e mense, il 20% valuta i pasti negativamente, il 42% con sufficienza. E piace il “diritto al panino”, ovvero di poter portare il cibo da casa, ribadito da un Tribunale di Torino. Così un’indagine Coldiretti Ixè alla ripresa delle lezioni

Il diritto al panino fa felice un italiano su 5 (20%) che ha una valutazione negativa dei pasti serviti nelle mense scolastiche di figli o nipoti mentre il 42% la ritiene appena sufficiente. Emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’, divulgata dopo la decisione del Tribunale di Torino (e nei giorni in cui la scuola ricomincia per milioni di studenti) che ha respinto il reclamo del Ministero dell’Istruzione contro la decisione di un giudice che, di fatto, aveva riconosciuto alle famiglie il diritto di mandare i bambini a scuola portandosi il pasto da casa.

“Non è un caso che una netta maggioranza dell’83% - sottolinea la Coldiretti - ritenga che le mense dovrebbero offrire i cibi più sani per educare le nuove generazioni dal punto di vista alimentare mentre solo il 13% ritenga che dovrebbero essere serviti i piatti che piacciono di più. In ogni caso - precisa la Coldiretti - il 52% degli italiani considera il costo delle mense scolastiche adeguato mentre per il 25% è eccessivo. Per assicurare il miglior rapporto prezzo/qualità, ma anche per educare le nuove generazioni la Coldiretti sollecita a privilegiare nelle mense scolastiche i cibi locali a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e riducono i troppi passaggi intermedi dietro i quali più elevato è il rischio di frodi e sofisticazioni. Da tutelare nelle scuole ci sono - conclude la Coldiretti - gli oltre 2 milioni di alunni tra i 3 e i 10 anni che mangiano nelle mense scolastiche italiane”.

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